Luca Palamara radiato dalla magistratura. Per lui è stata decisa la pena più severa prevista dalla giustizia disciplinare.
ROMA – Luca Palamara radiato dalla magistratura. Le pena più severa prevista dalla giustizia disciplinare è stata decisa dai giudici laici e togati del Csm. Non accolta la richiesta dei legali dell’ormai ex pm che puntavano ad ottenere una sospensione (o assoluzione) in attesa della sentenza di Perugia.
No da parte dei giudici che hanno optato per la rimozione definitiva da parte di Palamara dalla magistratura. Una decisione drastica non condivisa dalla difesa.
La richiesta della difesa: “No a decisioni politiche”
Una decisione contestata dalla stessa difesa di Palamara che aveva chiesto una sentenza “non politica, ma nel merito dei fatti“. La speranza era quella di poter ottenere l’assoluzione o una sospensione di due anni, in attesa della fine del processo di Perugia.
Richiesta rigettata da parte della sezione disciplinare del Csm. I giudici laici e togati hanno deciso per una rimozione definitiva di Palamara dalla magistratura. Una sentenza destinata a provocare diverse polemiche, ma da parte dell’accusa non c’è stata nessuna intenzione di attuare una linea morbida nei confronti dell’ex magistrato. Secondo il sostituto generale Simone Perelli, il comportamento di Palamara è stato di una “gravità inaudita“.
Palamara: “Mai barattato la mia funzione”
In una delle ultime udienze Luca Palamara aveva respinto le accuse di corruzione: “Da magistrato e da cittadino che crede profondamente nel valore della giustizia equa ed imparziale ribadisco che le decisioni devono essere rispettate – ha detto l’ex membro del Csm – con altrettanta forza ribadisco di non aver mai barattato la mia funzione. Auguro buon lavoro all’Anm nell’auspicio che torni ad essere la casa dei magistrati“.
Difesa che non ha dato i suoi frutti, con i giudici che hanno deciso per l’espulsione dall’Anm. Sentenza arrivata qualche giorno prima di questa del Csm.