Letterina senza peli sulla lingua di Luciana Littizzetto a ‘Che Tempo Che Fa’. Nel mirino della comica anche l’ormai noto Fleximan.
A ‘Che Tempo Che Fa‘, nel consueto appuntamento con Fabio Fazio sul Nove, non poteva mancare la letterina di Luciana Littizzetto. La comica ha avuto modo di prendersi, come sempre, il suo spazio e le sue libertà di esprimersi anche su temi delicati. Oltre alla vicenda sul Carabiniere che aveva detto di non riconoscersi nel presidente della Repubblica Mattarella, la donna si è esposta sull’ormai “famoso” Fleximan.
Luciana Littizzetto, la verità su Fleximan
I passaggi più ironici ma decisamente importanti della letterina della comica sono quelli riservati, come detto, a Fleximan e al Carabiniere che aveva parlato di Mattarella con una signora nel corso di una manifestazione pro Palestina.
Sull’individuo che si sta occupando di “abbattere” gli autovelox, la donna ha detto: “Tra migliaia di cittadini che esultano perché un tizio abbatte gli autovelox, venerandolo come Batman, mentre al massimo è un segaiolo nel senso di persona che sega i pali…“, ha esordito la comica in modo molto diretto come suo solito.
“Noi abbiamo ancora più bisogno di qualcuno che faccia rispettare la legge. Ma la legge vera“, ha aggiunto ancora la Littizzetto facendosi decisamente più seria.
La querelle Carabiniere-Mattarella
Facendo riferimento al Maresciallo dei Carabinieri e a quanto accaduto con l’attivista su Mattarella: “Carissimo carabiniere, la qui scrivente Littizzetto Luciana, di Milano 4 Febbraio adesa in scrivania sovrastante pesci presso gli studi di Milano di Che Tempo Che Fa di proprietà di Fazio Fabio etc…”.
“Fare il Carabiniere e non riconoscere Mattarella è come fare il cardinale e non riconoscere papa Frank. È come se Burioni si dichiarasse No vax o Rocco Siffredi uno che delle donne come prima cosa guarda il sorriso”.
E ancora in modo molto duro: “Le tue parole tradiscono un sentimento contagioso ma purtroppo sempre più comune nel nostro Paese: il disamore. Disamore verso le Istituzioni e verso quello che rappresentano. Disamore verso la nostra Storia. E disamore anche verso le battaglie e le conquiste di tanti nostri connazionali”.