Luciana Littizzetto: ultima letterina stagione di Che Tempo Che Fa
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Direttore: Alessandro Plateroti

L’ultima letterina “a valanga” di Luciana Littizzetto

la comica Luciana Littizzetto

La comica Luciana Littizzetto ha lasciato il pubblico di ‘Che Tempo Che Fa’ con la sua ultima letterina della stagione.

Dopo le importanti parole su Papa Leone XIV, Luciana Littizzetto ha deciso di chiudere la stagione di ‘Che Tempo Che Fa’ sul Nove con Fabio Fazio con la sua ultima letterina decisamente pungente su diversi temi e chiamando in causa molti, se non tutti, i personaggi dell’attualità, anche politica, internazionale coinvolti negli ultimi tempi.

la comica Luciana Littizzetto
Luciana Littizzetto – newsmondo.it

L’ultima letterina di Luciana Littizzetto: i “grazie”

Nel corso dell’ultima puntata di ‘Che Tempo Che Fa’ andata in onda sul Nove, Luciana Littizzetto ha salutato il pubblico con l’ultima letterina di stagione. La comica non si è smentita iniziando il suo discorso con un grazie al pubblico che ha sempre seguito la trasmissione, in studio e, ovviamente, da casa.

Nelle fasi successive della sua “missiva”, la Littizzetto ha poi iniziato a pungere alcuni dei potenti del mondo iniziando da Trump, definito “grandissima testa di dazio”, ma anche arrivando a Putin, Zelensky e ai politici italiani.

Per esempio a Salvini, “l’uomo dei trasporti che sta rendendo le ferrovie così lente da farci sognare di nuovo il calesse […]”, e a Lollobrigida senza il quale la comica ha affermato di “essere perduta”.

Passaggio anche sulla premier Meloni: “Trumpiana con Trump, europea con l’Europa, orba con Orban. Non una donna con un piede in 2 scarpe, bensì un millepiede in un negozio di Scarpedo […]”.

La comicità e il bullismo: l’affondo

La letterina della comica ha poi avuto il suo vero exploit alla fine quando la Littizzetto ha parlato – dopo i passaggi sul Papa e sul prossimo referendum – in generale della satira e del modo in cui molti reagiscono: “[…] Più passano gli anni e più noi comici veniamo minacciati per quello che diciamo come fossimo politici, capi di Stato o virologi durante una pandemia, ma il comico questo deve fare, irridere e sbeffeggiare. È il suo mestiere, la sua ragione sociale, perché la satira è il comico che da solo percula il potente, ma se accade il contrario si chiama bullismo […]

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ultimo aggiornamento: 19 Maggio 2025 12:00

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