A Lugano inizia la Conferenza per ricostruire il paese dopo la guerra.
Nella città svizzera del Canton Ticino si riuniranno i rappresentanti di 41 Paesi e 19 organizzazioni internazionali ma non sarà presente nessun capo di stato. In rappresentanza ci saranno anche esponenti della Banca Mondiale e delle Nazioni Unite. I paesi discuteranno della ricostruzione dell’Ucraina durante la Ukraine Recovery Conference (URC2022) dal punto di vista economico e strutturale soprattutto per riparare ai danni fatti dalla guerra e dai bombardamenti russi.
Ma l’obiettivo della conferenza di Lugano di questi due giorni sarà anche ricostruire l’assetto sociale e umanitario dopo le profonde tragedie che il popolo ucraino ha subito: dall’invasione ai crimini di guerra, dai bombardamenti alle perdite. Attraverso un processo politico e diplomatico dei 41 paesi a sostegno si spera di ricostruire al più presto il paese offeso. I bombardamenti feroci dei russi hanno devastato le città anche le città più grandi come la capitale e Charkiv e hanno costretto alla fuga più di cinque milioni di ucraini.
Il piano per rimettere in piedi l’Ucraina
A Lugano dovrebbe arrivare la Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ma vi saranno soprattutto viceministri o segretari di stato. Sul tavolo ci sarà soprattutto il contributo dei partner internazionali. Si tratta di una sorta di piano Marshall come aveva annunciato il primo ministro ucraino Denys Smihal relativamente alla ricostruzione. Il Programma di ricostruzione punta a rimettere insieme il paese con politiche rapide e obiettivi a breve termine per l’Ucraina.
La delegazione italiana è guidata dal sottosegretario agli Affari Esteri Benedetto Della Vedova. “Con le bombe che continuano a cadere sulle città, sembra difficile parlare di ricostruzione – ha dichiarato – ma dobbiamo sin d’ora pensare al cammino di ripresa dell’Ucraina, che si intreccerà con il suo percorso europeo. L’Italia, con imprese, enti locali e terzo settore, è pronta ad affiancare l’Ucraina nella ricostruzione, così come nella prosecuzione del processo di riforme”.