Il M5S ci prova (di nuovo) con Santanché e sfida Giorgia Meloni: il “gesto” shock

Il M5S ci prova (di nuovo) con Santanché e sfida Giorgia Meloni: il “gesto” shock

Il M5S presenta una nuova mozione di sfiducia contro Santanché: cosa decideranno Giorgia Meloni e la maggioranza.

Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha ufficialmente depositato una mozione di sfiducia contro la ministra del Turismo Daniela Santanché. L’iniziativa giunge in seguito al rinvio a giudizio della ministra per falso in bilancio nell’ambito del caso Visibilia, e si aggiunge alle richieste di dimissioni avanzate dalle opposizioni nei mesi precedenti.

Secondo i capigruppo M5S, Francesco Silvestri e Stefano Patuanelli, la decisione dei giudici “evidenzia per l’ennesima volta l’inopportunità politica e la gravità della sua condotta. Il Parlamento ha il dovere di non chiudere gli occhi davanti a comportamenti di questo tipo“. Una posizione rafforzata dal leader del Movimento, Giuseppe Conte, che su X ha ribadito: “Abbiamo presentato una nuova mozione di sfiducia contro la Ministra Santanchè, metteremo di nuovo il Governo con le spalle al muro di fronte al Parlamento e agli italiani“.

Giuseppe Conte

La (nuova) mozione del M5S contro Santanché: le accuse

Le vicende giudiziarie che coinvolgono la ministra Santanché, come riportato da Fanpage, si sono accumulate negli ultimi mesi, ampliando le critiche sulla sua permanenza al governo. Oltre al caso Visibilia, che riguarda presunti illeciti contabili, la ministra è oggetto di altre indagini.

Una di queste verte su un’ipotesi di truffa ai danni dell’Inps, mentre un terzo filone riguarda un’indagine per bancarotta fraudolenta legata alla Ki Group Srl, società di bio-food di cui è stata presidente fino al 2021.

La mozione M5S sottolinea come “qualsiasi atto diverso dalle dimissioni, risulterebbe ancor più illogico alla luce del rinvio a giudizio e di quanto emerso circa i vari procedimenti giudiziari, di natura e gravità delle più varie, di cui si è resa protagonista“.

Il testo mette in evidenza i danni reputazionali che tali vicende stanno arrecando non solo al governo, ma anche all’immagine internazionale del settore turistico italiano. Il punto cruciale, secondo l’opposizione, riguarda l’idoneità della ministra a svolgere il suo incarico.

Il Movimento richiama l’articolo 54 della Costituzione, che impone a chi ricopre cariche pubbliche di adempiere ai propri compiti “con disciplina e onore“.

La risposta della maggioranza e gli scenari futuri

Nonostante la pressione crescente, la mozione sembra destinata a incontrare la stessa sorte di quella presentata lo scorso anno: la bocciatura. Fratelli d’Italia, insieme agli alleati Lega e Forza Italia, continua a sostenere la ministra, anche se finora non sono giunti commenti ufficiali da parte del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Il Movimento 5 Stelle, però, spera di mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica. La mozione rappresenta un ulteriore tentativo di mettere in difficoltà le varie parte del governo che, secondo Conte: “Restano in silenzio di fronte a pesanti accuse che riguardano esponenti del loro partito e l’uso che hanno fatto dei soldi che noi abbiamo stanziato per lavoratori e imprese“.