Discorso alla nazione da parte di Emmanuel Macron e l’annuncio sul dibattito su deterrenza nucleare e scudo all’Europa.
Le questioni legate alle trattative di pace in Ucraina e il modo in cui queste sono portate avanti da Mosca e Usa hanno smosso l’Europa. Oltre al piano di riarmo proposto da Ursula von der Leyen, ecco il presidente francese Emmanuel Macron parlare alla nazione e offrire lo scudo nucleare agli alleati europei nell’ottica di ulteriori potenziali rischi dovuti alle future mosse della Russia.

Macron e la minaccia della Russia
Sono state ore caldissime per l’Europa e per la Francia con il presidente Emmanuel Macron che ha parlato alla nazione sottolineando alcuni dei punti scottanti dell’attualità del Paese e quella Internazionale. Importanti passaggi sono arrivati sul tema del conflitto in Ucraina ed in particolare sul ruolo di Mosca e quella che sarebbe la “minaccia” russa per il futuro.
“L’avvenire dell’Europa non può essere deciso a Washington o Mosca”, ha sottolineato Macron. “Di fronte ad un mondo di minacce sarebbe folle rimanere spettatori. Il cammino per la pace non può passare che dall’Ucraina. La pace non può essere una capitolazione dell’Ucraina”, ha ribadito il presidente francese.
Successivamente, ecco il focus sulla Russia: “Entro il 2030, la Russia prevede di aumentare ancora il suo esercito con 3mila carri armati in più e 300 aerei di combattimento. Chi può credere che la Russia si fermerà all’Ucraina?“, ha tuonato ancora Macron. “La Russia è diventata una minaccia per la Francia e l’Europa, la situazione è questa e dobbiamo affrontarla”.
Il dispiegamento di forze europee
Tra i vari passaggi del suo discorso alla nazione, Macron ha poi aggiunto la necessità della Francia, così come dell’Europa, di potersi difendere: “Dobbiamo rafforzare la nostra Difesa. Pertanto rimaniamo legati alla Nato, ma dobbiamo rafforzare la nostra indipendenza”. In questo senso secondo il presidente francese la pace in Ucraina “comporterà forse anche lo spiegamento di forze europee“.
Secondo il leader transalpino, queste forze “non andrebbero a combattere oggi, non andrebbero a combattere in prima linea, ma sarebbero invece lì, una volta firmata la pace per garantirne il pieno rispetto”. In questo senso “nella prossima settimana, riuniremo a Parigi i capi di Stato Maggiore dei Paesi che vorranno assumersi le proprie responsabilità in questo senso”.
A fronte delle intenzioni, va detto, Macron ha ribadito che “la Francia non seguirà che un’unica rotta: quella della volontà di pace e di libertà, in linea con la propria storia e i propri princìpi. Sì, è in questo che crediamo per la nostra sicurezza, ed è in questo che crediamo anche per difendere la democrazia”.
Il dibattito sulla deterrenza nucleare
Sempre nell’ottica di aumentare le difese francesi ed europee, Macron ha ribadito il concetto sulla necessità che i Paesi europei possano compiere “investimenti aggiuntivi” sulla spesa militare, senza che questi vadano a pesare su bilanci e tasse. Il presidente ha poi rivendicato il fatto che la Francia abbia “l’esercito più efficace di Europa e, grazie alle scelte fatte dai nostri leader dopo la Seconda Guerra Mondiale, siamo dotati di capacità di deterrenza nucleare”.
Proprio come conseguenza di questo, Macron ha spiegato che avvierà un dibattito per allargare la deterrenza nucleare francese ad altri Paesi europei, al netto dei rischi per la sicurezza europea a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina.
I dazi di Trump
Nel corso del suo discorso alla nazione, il leader francese ha poi avuto alcuni passaggi anche sui dazi annunciati da Trump verso l’Europa. Secondo Macron, tali dazi imposti dagli Stati Uniti sono “incomprensibili”. A tal proposito il leader dell’Eliseo ha spiegato di sperare di riuscire a “convincere” Donald Trump a rinunciarvi. “Spero di convincere e dissuadere il presidente degli Stati Uniti” a non imporre quei dazi.