Made in Italy: il Regolamento europeo un'arma in più
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Made in Italy: il Regolamento europeo un’arma in più

investimenti esteri europei titoli di stato

Secondo l’esperto Teti il nuovo Regolamento europeo sulle indicazioni geografiche potrebbe essere un’arma in più per il nazionalismo economico.

Per l’esperto di politica economica questo Regolamento europeo potrebbe aprire molte strade al neonato ministero del Made in Italy per il nazionalismo economico di questo governo. L’obiettivo del ministero delle imprese e del Made in Italy dovrà prima di tutto proteggere le filiere produttive strategiche, come ha chiarito la premier Meloni alla Coldiretti. Ma potrebbe anche avere qualche possibilità nella politica commerciale.

Il coordinatore del comitato per l’attrazione degli investimenti esteri dice che la proposta di Regolamento europeo sulle indicazioni geografiche per prodotti industriali e artigianali, come esistono in campo agroalimentare, potrebbe essere “«Un’arma in più per il made in Italy”. Questo regolamento sarebbe ideale per azioni di politica commerciale sulla base del nazionalismo economico di Meloni ma che resta all’interno del sistema Ue di difesa della proprietà intellettuale.

Bonus 2024: tutte le agevolazioni

bandiera europea
bandiera europea

Nuove spinte per il Made in Italy e tutelare il nazionalismo economico

«Vi andrebbe agganciata una forte e ripetuta campagna di tutela del vero made in Italy da svolgere sui mercati dei Paesi terzi, per difendere i prodotti italiani dalla contraffazione all’estero» spiega Teti al Sole 24Ore. In ogni caso, per l’esperto ci sono anche altre vie per tutelare la nostra industria e minimizzare la dipendenza da Cina, India e Russia. Un passo importante sarebbe passare da accordi omnicomprensivi a accordi settoriali.

«Con gli Usa ed altri Paesi like-minded, la Ue potrebbe negoziare un accordo relativo solo agli scambi di prodotti di alta tecnologia a tutela delle rispettive industrie”. Mentre ipotizza scambi di materie prime strategiche con i paesi africani oltre a forme di cooperazione industriale mirate alla stabilizzazione locale, per frenare l’immigrazione incontrollata. Infine, per Teti l’Ue dovrebbe pensare di entrare nell’alleanza commerciale trans-pacifica sotto la guida del Giappone.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 3 Novembre 2022 11:18

Riscaldamenti: alcuni città rinviano l’accensione

nl pixel