Clamoroso caso di malasanità in Italia: si era recata per tre volte in ospedale. Una donna di 27 anni è deceduta per una meningite batterica.
Ennesimo caso di malasanità in Italia, dove una giovane donna di 27 anni è deceduta a causa di una meningite batterica. Secondo quanto appreso, la donna si era recata in ospedale, ma era stata “cacciata perché esagerava”. È questa la denuncia sporta dai familiari della vittima.
La donna era anche mamma di una bimba di soli 13 mesi. I primi sintomi si sono rivelati durante il periodo di Natale, con un ascesso. I parenti della donna, amareggiati dalla situazione, hanno sporto denuncia: “Una tragedia consumatasi dopo ben 7 accessi in pronto soccorso e dopo essere stata visitata in 4 diverse strutture sanitarie della capitale”.
La vittima della vicenda si chiamava Valeria Fioravanti. Lavorava come impiegata, ed era di origine romana, nonché mamma di una bimba di 13 mesi. La donna è deceduta nella giornata di ieri, 10 gennaio, nel momento in cui le macchine che la tenevano in vita sono state staccate.
La vicenda
Secondo i parenti della donna, si tratta dell’ennesimo caso di malasanità all’interno delle strutture ospedaliere in Italia. I primi sintomi si sono rivelati il 25 dicembre, quando la donna è stata operata chirurgicamente per rimuovere un ascesso.
Dopo soli due giorni, la paziente si è recata nuovamente presso la struttura ospedaliera: la ferita si era infettata. Il quotidiano “La Repubblica” ha raccontato il caso, con tanto di intervista ai familiari della donna. Questi hanno spiegato che “le hanno detto che esagerava e hanno minacciato un intervento delle forze dell’ordine“.
Il tutto si è concluso con una interminabile fila al pronto soccorso, a causa dei gravi sintomi accusati dalla donna. A quel punto Valeria Fioravanti si è recata presso un altro ospedale di Roma. Anche lì i medici l’hanno dimessa con una prescrizione di antinfiammatori. Poi la donna è tornata una terza volta in ospedale, il 5 gennaio: a quel punto i medici si sono resi conto che Fioravanti aveva contratto la meningite. A quel punto è scattata la corsa per trovare un posto in terapia intensiva presso un altro ospedale ancora, in cui la donna è stata sottoposta a intervento chirurgico. Dopo il decesso.