La Corte penale internazionale emette mandati di arresto contro Netanyahu, Gallant e Deif per crimini di guerra a Gaza.
La Corte penale internazionale (CPI) ha emesso un mandato di arresto internazionale contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu, l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant, e Mohammed Deif, comandante militare di Hamas.
Le accuse riguardano “crimini contro l’umanità e crimini di guerra“, mentre i riflettori sono puntati sulla crisi in corso a Gaza.
Mandato d’arresto per Netanyahu, Gallant e Deif: i dettagli
La Camera preliminare i della CPI ha deciso “all’unanimità” di procedere contro Netanyahu e Gallant per il loro ruolo nel conflitto che ha devastato Gaza a partire dall’ottobre 2023.
Secondo una nota ufficiale, riportata dall’Ansa, i crimini imputati includono attacchi sistematici contro civili e gravi violazioni del diritto internazionale umanitario.
Il mandato contro Mohammed Deif, leader militare di Hamas, si basa su crimini simili perpetrati sia in Israele che nei territori palestinesi. Sebbene Israele ritenga di aver ucciso Deif in un raid aereo, la CPI non ha confermato la sua morte, lasciando aperta la possibilità di procedere contro di lui.
“Non c’è niente di più giusto della guerra che Israele conduce a Gaza dal 7 ottobre 2023,” ha dichiarato l’ufficio del premier Netanyahu, definendo la decisione della CPI “antisemita“.
Le reazioni internazionali
Le reazioni non si sono fatte attendere. Il presidente israeliano Isaac Herzog ha descritto la decisione come un “Questo è un giorno buio per la giustizia. Un giorno buio per l’umanità“. Sul piano internazionale, i Paesi Bassi si sono detti pronti a eseguire i mandati, ribadendo il loro impegno a collaborare con la CPI.
Itamar Ben Gvir, ministro della Sicurezza nazionale israeliano, ha risposto invocando una linea dura: “La risposta ai mandati di arresto è l’applicazione della sovranità su tutti i territori della Cisgiordania e l’insediamento in tutte le parti del Paese e la rottura dei legami con l’autorità terroristica palestinese, insieme alle sanzioni“.
Nel frattempo, a Gaza, la crisi umanitaria si aggrava. Raid aerei israeliani hanno causato centinaia di vittime, la maggior parte donne e bambini.