Individuato un nuovo evento avverso del vaccino Pfizer? I ricercatori del Bakirkoy Psychiatric Hospital di Instanbul parlano di mania acuta con caratteristiche psicotiche.
Nelle ultime settimane circola sulla rete la notizia di un nuovo presunto effetto avverso legato al vaccino Pfizer. E si tratterebbe di un effetto avverso diverso da tutti quelli individuati fino a questo momento: mania acuta con caratteristiche psicotiche.
Mania acuta con caratteristiche psicotiche: nuovo evento avverso del vaccino di Pfizer?
A lanciare l’allarme sono i ricercatori del Bakırköy Psychiatric Hospital di Istanbul, che avrebbero notato comportamenti inusuali in alcuni dei soggetti vaccinati con Pfizer.
In particolare, i ricercatori presentano il caso di un 42enne ricoverato presso il pronto soccorso psichiatrico a soli cinque giorni di distanza dalla somministrazione della prima dose. I sintomi erano insonnia e uno stato di agitazione e nervosismo. Secondo quanto emerso, io soggetto sarebbe stato convinto del fatto che la sua famiglia fosse in pericolo. Dagli accertamenti è emerso che il soggetto non ha mai avuto malattie e non ha mai assunto farmaci contro questo tipo di problemi. Dal punto di vista clinico, i medici hanno notato una aumentata attività psicomotoria. Dopo una settimana circa di cure con olanzapina, le condizioni del paziente sono migliorate. Dopo quindici giorni i disturbi sono spariti.
I ricercatori hanno presentato anche un secondo caso, quello di un 57enne ricoverato in pronto soccorso psichiatrico tre giorni dopo la vaccinazione con Pfizer. I sintomi erano gli stessi lamentati dal 42enne, solo che il 57enne avrebbe anche tentato il suicidio. Come nel primo caso, il soggetto non ha mai lamentato disturbi psichici e non prendeva farmaci contro questo tipo di problema. Anche in questo caso, dopo una settimana circa di cure con farmaci anti-psicotici i sintomi sono spariti.
Al momento non è stato accertato nessun legame tra la vaccinazione e i problemi di natura psichiatrica
Al momento non è stata dimostrata alcuna correlazione tra la somministrazione del vaccino e i problemi di natura psichiatrica presi in analisi dai ricercatori. È anche vero che siamo di fronte ad un tipo di problema difficile da analizzare e da studiare. Certamente un farmaco può avere effetti collaterali che interessano la sfera psichiatrica ma si tratta generalmente di eventi avversi a lungo termine. È difficile che i sintomi possano manifestarsi a cinque o addirittura tre giorni di distanza dalla somministrazione del vaccino. Ovviamente questo dipende anche dalle condizioni del paziente, ma i tempi sembrano davvero stretti.