La Manovra è stata approvata alla Camera. Montecitorio ha dato il via libera alla legge di bilancio con 312 voti a favore.
ROMA – Manovra alla Camera. Montecitorio ha dato il via libera alla legge di bilancio con 312 voti a favore. Il provvedimento è quindi legge dopo il sì arrivato dal Parlamento. Nelle prossime ore il testo è atteso al Colle per la firma del presidente Mattarella e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Scongiurato, quindi, l’esercizio provvisorio. In caso di un ulteriore ritardo, infatti, il nostro Paese rischiava una sanzione dall’Unione Europea.
Scoppia il caso Bellanova
Durante la discussione degli ordini del giorno, però, alla Camera è scoppiato il caso Bellanova. A dare il via alla discussione un post della ministra Barbara Lezzi che ha chiesto alla ministra spiegazioni sui fondi destinati ai territori colpiti dalla xylella. Secondo l’esponente grillina, l’ex sindacalista ha intenzione di ‘distrarre’ dagli agricoltori 40 mila euro a favore di due associazioni il cui amministratore è il suo segretario particolare.
Manovra alla Camera, bocciati gli emendamenti delle opposizioni
Il testo è arrivato a Montecitorio ‘congelato’ per questioni di tempo. Sono stati bocciati gli emendamenti presentati dalle opposizioni. Una vicenda che ha provocato la dura reazione del Centrodestra. Dopo i toni accesi del Senato, alla Camera si è deciso di accelerare l’approvazione con molti deputati della maggioranza che hanno preferito non intervenire.
Il via libera è arrivato, non senza polemiche, con la battaglia che ora si sposterà sui provvedimenti del 2020.
Polemica per il testo ‘congelato’
Sono stati due giorni di discussione alla Camera. Le opposizioni hanno duramente attaccato il governo per le tempistiche della manovra. La legge di bilancio è arrivata a Montecitorio con il testo del Senato ‘congelato’. Nessuna modifica in Commissione perché non c’era la possibilità di un passaggio in Senato.
Tempi ristretti che non sono piaciuti neanche ai presidenti di Camera e Senato. Entrambi hanno richiamato a maggior senso di responsabilità il Governo chiedendo per il futuro dei lavori più celeri nei vertici per aprire la discussione anche alle opposizioni prima nelle rispettive Commissioni e poi in Aula.
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