I giudici, le voci sul futuro in politica e non solo: Marina Berlusconi esce allo scoperto a margine dell’inaugurazione della nuova libreria Mondadori a Roma.
A margine dell’inaugurazione della nuova libreria Mondadori presso la Galleria Alberto Sordi a Roma, Marina Berlusconi è tornata a parlare e a fare chiarezza sul suo futuro. La figlia del compianto ex Premier ha voluto rispondere alle voci relative ad una sua possibile discesa in politica. Allo stesso tempo non ha fatto mancare un passaggio piuttosto forte sui giudici in Italia.
Marina Berlusconi e il futuro in politica
Da settimane, se non mesi, i rumors sulla possibile discesa in politica di Marina e Pier Silvio Berlusconi si stanno susseguendo con insistenza. In questo senso, la figlia del compianto Cavaliere ha voluto svelare quello che sarà il suo futuro.
“Io di sinistra? Assolutamente no, sono una liberale berlusconiana e ce l’ho nel mio dna. Se scendo in politica? Mio padre me lo sconsigliava e la mia risposta è: faccio l’imprenditore e voglio continuare a farlo in futuro. La politica la seguo con interesse ma non vuol dire che la farò”.
Marina ha poi avuto un passaggio sintentico anche sul fratello Pier Silvio e su un suo eventuale ingresso in politica: “Su Pier Silvio parla Pier Silvio e decide lui”. “Però mi sembra che quando gli è stato chiesto di una discesa in campo lui lo abbia escluso”, ha concluso.
Il commento sui giudici in Italia
Parlando poi delle recenti vicende legate alla magistratura e al governo Meloni, Marina Berlusconi ha sentenziato: “Certi giudici non sono nemici di mio padre o di Giorgia Meloni, ma di tutto il Paese“.
Dando poi un parere sull’operato dell’attuale governo dopo due anni di attività: “Il mio giudizio sul governo è assolutamente positivo sia come cittadina che come imprenditrice. Per il lavoro che faccio so bene che la stabilità porta un grande vantaggio competitivo e il governo Meloni è uno dei più stabili in Europa. In questi due anni ho apprezzato molto la responsabilità che il governo ha dimostrato con la messa in sicurezza graduale dei conti pubblici e con una politica estera seria e autorevole ispirata ai valori dell’europeismo”.