In diretta a ‘Fuori dal Coro’, Mario Giordano ha commentato in modo fortissimo l’opera “Comedian’ e la sua vendita per 6,2 milioni di dollari.
Non ci sta, non ci sta assolutamente Mario Giordano a parlare senza qualche dubbio, sospetto e una buona dose di incredulità a proposito della “banana di Cattelan“, ovvero l’opera d’arte venduta all’asta per 6,2 milioni di dollari il cui nome ufficiale è “Comedian“. Il noto giornalista, intervenuto a ‘Fuori dal Coro’ ha tuonato sul tema ironizzando e giocando col suo pubblico.
Mario Giordano: la banana di Cattelan e… la sua
Nel suo programma ‘Fuori dal Coro’, Mario Giordano ha affrontato diversi argomenti di attualità tra cui quello della recente vendita all’asta da record dell’opera di Cattelan ‘Comedian’ che altro non è che una banana appesa al muro con del nastro adesivo.
In questo senso, Giordano si è infuriato nel corso della trasmissione di Rete 4 dicendo: “Sai quanto vale una banana? 6 milioni di euro… Come non ci credi? La banana di Cattelan venduta all’asta per sei milioni di euro. Cosa ha di meno la mia? Il nastro adesivo. Tac, ce l’ho messo. Vale sei milioni di euro anche la mia banana adesso?”, ha detto il presentatore con tanto di sua banana in mano.
E ancora: “Io ho l’impressione che ci freghino. Sì, ci fregano con i soldi…”, ha detto ancora Giordano evidentemente sorpreso e contrariato da tale vendita all’asta.
La banana da 6 milioni di euro! 🍌💶
— Fuori dal coro (@fuoridalcorotv) November 27, 2024
Quella di @mariogiordano5 ne vale altrettanti?#Fuoridalcoro pic.twitter.com/8nZTd5g7Tb
Il commmento da critico di Sgarbi
Prima di Giordano era stato Sgarbi a commentare la vendita all’asta da record: “Perché un signora compra la banana di Cattelan? Perché le opere d’arte non sono più beni rifugio, ma beni in fuga. L’opera non deve esistere, basta sapere che è stata pensata. È una sublimazione di un percorso che rende l’opera da patrimonio, da oggetto che si rivaluta come un immobile, a una cosa che appartiene al nostro pensiero”.
“Non è più una cosa che si rivaluta come un immobile ma una cosa che appartiene al nostro pensiero. È un percorso che in qualche modo toglie materia all’opera e la fa diventare puro pensiero, una cosa mentale. Questo nuovo record legittima il pensiero che Cattelan si muove in termini diversi da quelli della tradizione figurativa fin qui concepita. E questa è la novità: indicare una strada nuova alla creatività, che è appunto un fatto spirituale”, il commento del critico d’arte.