Ci sarebbero novità in merito all’eredità di Silvio Berlusconi ed in particolare alla decisione dei cinque figli sulla parte di Marta Fascina.
Si torna a parlare dell’eredità di Silvio Berlusconi e di come i cinque figli avrebbero deciso di liquidare Marta Fascina, ultima compagna del Cavaliere. Ci sarebbero, in tal senso, delle novità in merito ai famosi 100 milioni destinati alla donna e al modo in cui Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi si vogliano muovere in tal senso.
Marta Fascina, la decisione dei figli di Berlusconi
Secondo quanto si apprende da Affaritaliani, il lascito di Silvio Berlusconi destinato a Marta Fascina risulta essere argomento di grande attualità in casa del Cavaliere. In modo particolare per quanto riguarda alcune dinamiche nella famiglia del compianto ex Premier.
La donna, come noto, attualmente risiede nella villa di Arcore e si è ritirata dal mondo esterno a causa del lutto. A lei spettano 100 milioni che l’ex compagno le ha lasciato, esattamente come al fratello Paolo. Sulla vicenda soldi ci sarebbero quindi novità. Pare, infatti, che all’interno della famiglia Berlusconi sia stata presa una decisione.
In cinque figli del Cavaliere, Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi, avrebbero deciso di liquidare l’eredità spettante alla Fascina in due tranche, a distanza di alcuni mesi l’una dall’altra.
Tutti e cinque i figli si sono impegnati a supportare questa decisione, compreso Luigi che non era specificamente menzionato nel testamento olografo e avrebbe potuto scegliere di non partecipare alla divisione dell’eredità destinata all’ultima compagna del padre.
Collaborazione per Fininvest
La scelta di trovare un accordo e la volontà di rimanere uniti dopo la morte del padre, mostra una grande unità e armonia tra gli eredi di Berlusconi.
Una ulteriore conferma arrivata anche per quanto riguarda la gestione congiunta della holding di Fininvest, il gruppo finanziario di famiglia. I figli, infatti, ne manterranno ilcontrollo per almeno cinque anni. Questo periodo, infatti, è stato fissato dai patti da loro sottoscritti ed è anche il periodo minimo richiesto dalla legge per beneficiare dell’esenzione dalle tasse di successione.