Martina Evatore, 20 anni, ha sfilato in passerella indossando i vestiti che aveva quando è stata aggredita nel 2019.
Le violenze sessuali ai danni delle donne sono un problema radicato nella nostra società. Sebbene, con il movimento #MeToo, le molestie sessuali vengano denunciate maggiormente, il problema rimane attuale. Molte persone sono ancora convinte che il “victim blaming”, ovvero incolpare la vittima che ha subito le molestie, sia una cosa normale. “Non dovevi indossare quei vestiti”, “Te la sei cercata”, e tante altre espressioni ormai entrate nel vocabolario comune, sono inaccettabili, nel 2022. A conferma di ciò, Martina Evatore, 20enne padovana, ha sfilato al concorso “MissVeniceBeach” indossando i vestiti di quando è stata aggredita nel 2019.
La testimonianza di Martina
Rispetto alla molestia subita, Martina Evatore racconta che la molestia è avvenuta “a Padova, vivo nel quartiere Sacro Cuore, una zona tranquilla se non fosse per il sottopasso che porta alla stazione. Comunque quella sera stavo raggiungendo i miei amici per una festa di compleanno. Ho visto che un uomo mi stava guardando, però l’ho evitato. Poi, quando stavo per arrivare, me lo sono trovato dietro”.
“Mi ha spinta contro un cancello. Ho realizzato che se stavo ferma sarei stata ancora di più in pericolo, mio padre mi ha insegnato a difendermi sempre. Così ho tirato pugni e calci mentre lui tentava di infilare le mani sotto la giacca, che era chiusa. Per fortuna delle auto si sono fermate per chiedere se fosse tutto a posto e l’uomo è scappato. Quando sono arrivata a casa dei miei amici ero molto scossa, loro hanno provato a cercarlo con i motorini, ma si era dileguato”.
Martina ha dichiarato di aver indossato gli indumenti risalenti al terribile giorno “per dire a voce alta che non esiste un abbigliamento che incoraggia le molestie. Puoi indossare la minigonna o i pantaloni, come nel mio caso: la differenza la fa la mente dell’aggressore, è lui che ha dei problemi, non chi si veste in un modo piuttosto che in un altro”.