Anche dopo la revoca dell’obbligo di mascherina all’aperto dovremo continuare a indossare il dispositivo di protezione. Almeno in alcune circostanze.
Nella giornata del 21 giugno è atteso il parere del Comitato Tecnico Scientifico sull’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. L’ipotesi è che l’obbligo possa essere revocato a partire dal prossimo 5 luglio ma non sarà sempre possibile togliere la mascherina. In alcuni casi, nello specifico in situazioni dove non è possibile garantire il distanziamento interpersonale, i dispositivi di protezione dovranno ancora essere indossati.
Quando potremo togliere la mascherina all’aperto
Le regole generali dovrebbero stabilire che sarà possibile togliere la mascherina all’aperto ma solo in luoghi e in situazioni in cui è possibile mantenere il distanziamento. Quindi nei luoghi affollati dovremmo continuare ad indossare il dispositivo di protezione.
La data
Per quanto riguarda la data, l’ipotesi più probabile è che l’obbligo possa essere revocato a partire dal prossimo 5 luglio. Ma molto dipenderà dall’andamento della campagna di vaccinazione. Non si esclude che l’obbligo possa essere revocato addirittura il prossimo 28 giugno, quando anche la Valle d’Aosta passerà in zona Bianca. A quel punto tutte le regioni italiane saranno nell’area a minor rischio e quindi si potrebbe decidere di togliere la mascherina all’aperto.
Quando e dove si dovrà continuare ad indossare la mascherina
Si dovrà continuare ad indossare la mascherina all’interno dei negozi e dei centri commerciali, che sono evidentemente locali al chiuso.
Per quanto riguarda bar e ristoranti le regole non dovrebbero cambiare. Sarà possibile togliere la mascherina al tavolo e si dovrà invece indossare il dispositivo di protezione quando ci si sposta dal tavolo ad esempio per usare i servizi, per andare alla cassa a pagare o per uscire.
Sui mezzi di trasporto come aerei, treni e mezzi pubblici sarà obbligatorio indossare la mascherina.
Il parere del Comitato Tecnico Scientifico
C’è evidentemente grande attesa per il parere del Comitato Tecnico Scientifico che darà al governo le indicazioni scientifiche sulle quali prendere una decisione, che come di consueto spetta al decisore politico e non al Cts. Gli esperti quindi dovrebbero dare al governo una serie di istruzioni e precauzioni. A quel punto l’ultima parola spetterà al Presidente del Consiglio Mario Draghi.