Tra il 29 e il 30 Settembre 1975, le giovani Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, vennero rapite, torturate ed uccise.
La Lopez morì, mentre la Colasanti riuscì a sopravvivere, fingendosi morta. Il drammatico evento, che passò alla storia come il massacro del Circeo, ha trovato parziale giustizia nell’ambito di un film “La scuola cattolica”, presentato alla 78esima Mostra del Cinema di Venezia.
I tre assassini, erano figli di ricche famiglie, appartenenti alla borghesia romana. Loro erano Andrea Ghira 22 anni, figlio di un imprenditore edile. Angelo Izzo, che studiava medicina, e Gianni Guido, 19 anni, studente di architettura.
Tutti e tre, simpatizzanti dell’ambiente neofascista e missino.
I precedenti penali
Andrea Ghira e Angelo Izzo avevano anche precedenti penali: nel 1973 i due avevano compiuto una rapina a mano armata, a causa della quale si erano trovati a scontare ben venti mesi nel carcere di Rebibbia. Angelo Izzo, ancora un anno prima del massacro del Circeo, aveva già violentato due ragazzine, in compagnia di due amici e per questo condannato a due anni e mezzo di reclusione.
Condanna che non ha mai visto una concreta esecuzione.
Rosaria Lopez e Donatella Colasanti erano due giovani ragazze di 19 e 17 anni. Entrambe provenienti da famiglie residenti nel quartiere popolare della Montagnola. Le due ragazze fecero la conoscenza degli assassini, solo qualche giorno prima, presso il bar della torre Fungo dell’Eur.
In occasione di quel primo incontro, Angelo Izzo e Gianni Guido proposero alle ragazze di incontrarsi di lì a qualche giorno, per una festa.
Nel pomeriggio del 29 settembre, i quattro ragazzi arrivarono a Villa Moresca, dimora di proprietà della famiglia di Andrea Ghira, sul Circeo, in zona Punta Rossa. Dopo qualche ora di chiacchiere e relax, Izzo e Guido cominciarono a fare esplicite proposte sessuali alle ragazze, le quali rifiutarono, provocando la reazione furiosa dei giovani, che le violentarono, finendo per uccidere poi la Lopez.