Il leader statunitense firma un provvedimento a tutela del matrimonio gay. “Stiamo riaffermando una verità fondamentale: l’amore è amore”.
Il leader americano Joe Biden ha ufficialmente firmato il provvedimento a tutela del matrimonio gay. Adesso il provvedimento è ufficialmente entrato in vigore: la bozza, tramite il provvedimento in questione, è diventata atto di norma e progresso. La legge sul matrimonio gay avrà valore a livello federale.
La notizia è emersa attraverso i quotidiani ed i media statunitensi, che hanno annunciato che il Capo della Casa Bianca ha ufficialmente trasformato in legge la proposta di cui si era parlato durante le settimane scorse. In questa occasione, il leader degli Stati Uniti, ha parlato di “Bella giornata per l’America”.
La necessità di ufficializzare il provvedimento a tutela
Per Joe Biden l’ufficializzazione del provvedimento segna “una bella giornata in cui l’America compie un nuovo passo verso l’uguaglianza”. Il provvedimento del Capo della Casa Bianca fa capolino dopo una serie di recenti violenze ai danni delle coppie gay. Da questi episodi è sorta la necessità di istituire una legge con valore federale in modo da tutelare legalmente la sacralità del legame tra coppie dello stesso sesso.
Si tratta di principi fondamentali, spiega Biden nel corso della cerimonia per la firma del provvedimento, approvato dal Congresso Usa. Dopo, attraverso le sue pagine social ufficiali, ha commentato ancora l’importante risultato raggiunto: “Oggi, ho firmato il Rispetto del matrimonio in legge. Stiamo riaffermando una verità fondamentale: l’amore è amore, e gli americani dovrebbero avere il diritto di sposare la persona che amano”.
L’Ue verso i pari diritti per i genitori
Anche l’Unione europea fa un passo avanti in questo senso, e va verso il riconoscimento dei pari diritti per i genitori gay in tutti gli Stati che appartengono all’Unione. Il commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders, ha dichiarato: “Il mancato riconoscimento dei genitori può avere impatti negativi significativi per i bambini”.
Il commissario europeo alla Giustizia prosegue spiegando: “Alcune famiglie vedono il rifiuto definitivo del riconoscimento del vincolo di parentela e in alcuni Stati membri, questo avviene per le coppie dello stesso sesso e, infine, questo mancato riconoscimento della parentela può dissuadere alcune famiglie dall’esercitare il loro diritto alla libera circolazione in alcuni Stati membri”.