Mattarella con forza: "Intorno all’antifascismo è possibile e doverosa l’unità popolare"
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Mattarella con forza: “Intorno all’antifascismo è possibile e doverosa l’unità popolare”

Sergio Mattarella

Durante il 79° anniversario della Liberazione, il Presidente Sergio Mattarella enfatizza l’unità antifascista.

Il 25 aprile è una pietra miliare nella storia italiana, una giornata dedicata alla celebrazione della liberazione dal nazifascismo e al rinnovamento democratico del paese, durante il suo discorso a Civitella Val di Chiana, luogo emblematico del sacrificio e della sofferenza durante la Seconda Guerra Mondiale, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha enfatizzato il valore profondo di questa data.

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Le parole del Presidente Mattarella

Il 25 aprile è per l’Italia una ricorrenza fondante,” ha affermato Mattarella. “Rappresenta la festa della pace, della libertà ritrovata e del ritorno nel novero delle nazioni democratiche. Quella pace e quella libertà, trovando radici nella resistenza di un popolo contro la barbarie nazifascista, hanno prodotto la Costituzione repubblicana, in cui tutti possono riconoscersi, e che rappresenta garanzia di democrazia e di giustizia, di saldo diniego di ogni forma o principio di autoritarismo o totalitarismo.” Come ripreso da ilgiornale.it

Il capo dello Stato ha citato anche Aldo Moro, evidenziando che: “Intorno all’antifascismo è possibile e doverosa l’unità popolare, senza compromettere d’altra parte la varietà e la ricchezza della comunità nazionale, il pluralismo sociale e politico, la libera e mutevole articolazione delle maggioranze e delle minoranze nel gioco democratico“.

La memoria come fondamento del futuro

La scelta di commemorare questa giornata a Civitella Val di Chiana non è casuale. “Sono venuto qui a Civitella, uno dei luoghi simbolo della barbarie nazifascista, per fare memoria di tutte le vittime dei crimini di guerra,ha dichiarato Mattarella. Questa piccola località fu teatro di uno degli eccidi più feroci perpetrati dai nazisti in Italia, con la morte di 244 innocenti il 29 giugno 1944, un atto di rappresaglia brutale e senza giustificazioni.

Il Presidente ha ribadito l’importanza delle iniziative di memoria, sottolineando che “senza memoria, non c’è futuro“. Ricordare gli orrori del passato è cruciale per costruire una società che respinge decisamente ogni forma di totalitarismo e celebra i valori di giustizia e libertà.

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ultimo aggiornamento: 25 Aprile 2024 16:00

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