Mattarella, il messaggio nel ricordo dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema

Mattarella, il messaggio nel ricordo dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto ricordare l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema ad 80 anni dai drammatici fatti.

Il 12 agosto 1944 vennero trucidati 560 civili, tra cui 120 bambini. Durante la guerra civile in Italia per la liberazione dal nazifascismo, si consumò a Sant’Anna, frazione di Stazzema (Lucca), una delle più efferate stragi della Seconda guerra mondiale. In questo senso, ad 80 anni da quella drammatica vicenda, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha parlato mettendo in evidenza la grande eredità morale trasmessa da quei fatti.

Sergio Mattarella

Mattarella, il ricordo dell’eccidio di Sant’Anna

Il messaggio di Mattarella è iniziato con grande enfasi: “Per la Repubblica oggi è giorno di memoria, di raccoglimento, di testimonianza. Il 12 agosto di ottant’anni or sono reparti delle SS naziste, con la complicità fascista, compirono nelle frazioni di Stazzema uno degli eccidi più spietati della Seconda Guerra Mondiale, uccidendo senza pietà donne, anziani, bambini, sfollati che pensavano di aver trovato un rifugio sottraendosi ai combattimenti”.

E ancora: “Fu la guerra portata alle popolazioni civili, lo sterminio di comunità locali incolpevoli. Fu la tragedia che si abbatté sui villaggi della linea Gotica, a Padule di Fucecchio, a Marzabotto, fra le altre. Il baratro nel quale allora sprofondò l’umanità ha reso questi luoghi un sacrario europeo del dolore, e un simbolo di riscatto di quella rinascita umana e civile che ha saputo opporsi alla barbarie, generando democrazia, libertà, pace, laddove si voleva cancellare ogni speranza”.

I sopravvissuti

Il messaggio del presidente della Repubblica è poi andato avanti: “Ai discendenti e alle genti di Stazzema, che rinnovano oggi il dolore della propria comunità per lo sterminio dei propri cari, va il sentimento commosso dell’intera Nazione. Una grande eredità morale è stata lasciata dai sopravvissuti, perchéla Repubblica riconosce qui le sue radici”.

Mattarella non ha poi fatto mancare un riferimento anche ai conflitti attualmente in corso: “Sono proprio quelle le radici che ci spingono a respingere le ragioni della guerra come strumento di risoluzione delle controversie. Il testimone della memoria e dell’impegno continuerà ad accompagnarci sulla strada della civiltà e della pace, sconfiggendo chi fa crescere l’odio”.