L’impegno del presidente Sergio Mattarella, espresso all’ONU, per promuovere un mondo basato sulla collaborazione e il rispetto.
Durante il suo discorso all’ONU a New York, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha enfatizzato l’importanza della collaborazione internazionale e del multilateralismo, riaffermando: “La determinazione dell’Italia a collaborare alla costruzione di un mondo più giusto, sicuro e sostenibile“.
“Le Nazioni Unite sono nate per sostituire la logica della collaborazione e del rispetto a quella della sopraffazione“, ha affermato il Capo dello Stato.
L’impegno dell’Italia: le parola del presidente Mattarella
“L’aspirazione della appena nata Repubblica Italiana ad aderire all’Onu rifletteva la nostra vocazione al multilateralismo e sono lieto di poter riaffermare oggi, di fronte a voi“, ha proseguito il presidente Mattarella.
Queste parole, come riportato da Tgcom24.mediaset.it, risuonano particolarmente quest’anno. Infatti, proprio nel 2024 si celebra il 70° anniversario dell’adesione dell’Italia alle Nazioni Unite.
Si tratta, dunque, di un traguardo che sottolinea il lungo cammino dell’Italia nel sostegno alle politiche di pace e cooperazione internazionale.
Le sfide attuali
Nel suo intervento, il presidente Mattarella ha anche messo in luce le sfide attuali che minacciano la stabilità globale.
Il Capo dello Stato le ha definite come: “Spinte vetero-nazionalistiche, pulsioni neo-imperialiste se non neo-colonialiste, competizione tra potenze in luogo di cooperazione“.
Queste ripropongono una polarizzazione del sistema internazionale dannosa per la libertà e la parità delle relazioni tra gli Stati.
“E’ più importante che mai, allora, rafforzare le istituzioni multilaterali, a cominciare dalle Nazioni Unite“, ha concluso il presidente Mattarella.
Attraverso le parole del Capo dello Stato, emerge una chiara visione dell’Italia come promotrice di un ordine mondiale basato sul rispetto reciproco e sulla collaborazione.
L’obiettivo dell’Onu e del presidente della Repubblica è un futuro in cui “ogni popolo e ogni persona possano ottenere pieno riconoscimento dei propri diritti“, come auspicato dallo stesso Mattarella.