Il presidente Mattarella, clamoroso: “Ho promulgato leggi che non condividevo”

Il presidente Mattarella, clamoroso: “Ho promulgato leggi che non condividevo”

Il presidente Sergio Mattarella rompe il silenzio e riflette sul suo ruolo e le scelte che per “dovere” ha dovuto fare.

Nel corso dell’evento per celebrare i 25 anni dell’Osservatorio permanente giovani-editori, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha offerto una serie di riflessioni importanti sul suo ruolo e le ultime sfide che sta affrontando l’Italia.

Tra i vari temi affrontati, il Capo dello Stato non ha nascosto la complessità del suo incarico, affermando: “Più volte ho promulgato leggi che non condivido, che ritenevo sbagliate e inopportune, ma erano state votate dal Parlamento e io ho il dovere di promulgare a meno che non siano evidenti incostituzionalità“.

Sergio Mattarella

La difficoltà del “ruolo” di presidente per Mattarella

Mattarella ha voluto sottolineare quanto sia delicato il compito del presidente della Repubblica, come riportato dall’Ansa, che deve rispettare regole precise.

Un solo dubbio non mi autorizza a non promulgare“, ha spiegato, richiamando il principio fondamentale del rispetto delle regole democratiche. Il Capo dello Stato ha ribadito il concetto di “check and balance“, cardine della nostra Costituzione.

Inoltre, spiega: “Ciascun potere e organo dello Stato deve sapere che ha limiti che deve rispettare (…) elementi della Costituzione chiamati a collaborare, ciascuno con il suo compito e rispettando quello altrui“.

Il pericolo della disinformazione e delle fake news

Nel suo intervento, Mattarella ha affrontato con fermezza il tema della disinformazione, ammonendo sui rischi derivanti dall’affidarsi a fonti poco affidabili. “Bisogna evitare il rischio di affidarsi al web come fosse il medico di fiducia“, ha detto, facendo riferimento al ritorno di malattie come il morbillo e la poliomielite.

Il Capo dello Stato ha messo in guardia anche contro i pericoli di un uso indiscriminato della tecnologia: “C’è il rischio di farsi catturare dallo smartphone e di diventare prigionieri di un mondo che non corrisponde alla realtà“. La chiave per contrastare questi fenomeni, ha ribadito, è l’educazione e la formazione.