Mattarella, anniversario strage di Capaci: “Ricordare il sacrificio di chi venne barbaramente ucciso”

Mattarella, anniversario strage di Capaci: “Ricordare il sacrificio di chi venne barbaramente ucciso”

Sergio Mattarella ricorda Falcone e Borsellino nel 32° anniversario della strage di Capaci. La lotta alla mafia continua con vigilanza.

Sergio Mattarella ha ribadito il messaggio di speranza e determinazione nella lotta contro la mafia durante il 32° anniversario della strage di Capaci. La sua dichiarazione risuona forte: la mafia, nonostante la sua costante minaccia, è destinata a finire. Questo messaggio, che richiama le parole di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, è un richiamo alla responsabilità collettiva nel continuare la lotta contro questo male sociale.

Sergio Mattarella

L’importanza della giornata della legalità

La Giornata della legalità,” ha detto Mattarella, “vuole essere il segno di una responsabilità comune“. Questa giornata non è solo una commemorazione, ma un momento di riflessione e azione. La strage di Capaci non fu solo un attacco a figure simboliche come Falcone, ma un assalto alla democrazia italiana. La risposta delle istituzioni e del popolo italiano fu di ferma determinazione, portando a una mobilitazione delle coscienze che continua a essere vitale.

Ricordare è un dovere. “A trentadue anni da quel tragico 23 maggio,” ha sottolineato il Presidente della Repubblica, “è doveroso ricordare anzitutto il sacrificio di chi venne barbaramente ucciso: Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani.” Insieme a loro, Paolo Borsellino e i membri della sua scorta. Questi nomi non sono solo memoria, ma simboli di un impegno continuo per la vittoria definitiva contro la mafia.

La necessità di vigilanza costante

Mattarella ha poi rimarcato l’importanza della vigilanza continua. “Gli anticorpi istituzionali e la mobilitazione sociale non possono essere indeboliti.” L’eredità di Falcone e Borsellino non appartiene solo alle loro famiglie, ma a tutta la nazione. Continuare la loro opera significa lavorare per una società migliore, dove la legalità trionfi sulla criminalità.

Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone, ha espresso un sentimento profondo di amore per lo Stato italiano, nonostante i sospetti e le ombre che ancora avvolgono la strage di Capaci. “Sono trascorsi 32 anni,” ha detto, “ma è come se fosse ieri.” La mafia è ancora un grosso problema, continua a fare affari e cambiare forma. Tuttavia, la presenza di un museo dedicato alla memoria di Falcone e alla lotta alla mafia rappresenta un segno tangibile di speranza e continuità.

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