Matteo Renzi, monito a Conte: “Senza noi si perde”, cosa serve per battere il governo

Matteo Renzi, monito a Conte: “Senza noi si perde”, cosa serve per battere il governo

Matteo Renzi attacca Giuseppe Conte e il centrosinistra: le ultime dichiarazioni riaccendono il dibattito.

Matteo Renzi, leader di Italia Viva, non risparmia critiche al centrosinistra e, in particolare, al Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte e alla linea di Elly Schlein. All’indomani delle Regionali in Emilia-Romagna e Umbria, vinte dalla coalizione progressista, Renzi sottolinea che il ruolo del suo partito è stato determinante per il risultato positivo.

Matteo Renzi a gamba tesa su Conte e Schlein

“Le elezioni regionali sono regionali”, afferma Renzi in conferenza stampa al Senato. “Qualcuno ha provato a chiuderci fuori dalla coalizione dicendo che siamo irrilevanti. Ma i fatti dimostrano che senza di noi, come in Liguria, si perde. In Emilia-Romagna e in Umbria, invece, si vince. È matematica, non karma”.

Con queste parole, l’ex premier manda un chiaro avvertimento ai suoi alleati: il centrosinistra non può fare a meno di Italia Viva se vuole essere competitivo.

Renzi rilancia la proposta di una federazione centrista all’interno del fronte progressista, aprendo al dialogo con altre forze politiche.

“C’è uno spazio politico che va riempito con contenuti riformisti. Siamo pronti a federarci, non per mettere la nostra bandiera ma per costruire un progetto. Senza Italia Viva, però, quest’area non esiste”.

Tra i possibili leader di questa area centrista, Renzi menziona Beppe Sala, sindaco di Milano, ma avanza delle riserve: “Trovo complicato rappresentare l’area riformista ed essere contro il nucleare”.

Fratoianni e gli scontri sul programma

Non mancano le reazioni negative. Nicola Fratoianni, leader di Alleanza Verdi e Sinistra, boccia la proposta di Renzi, definendola incompatibile con la visione programmatica della sinistra: “Chi prima era contrario al Ponte o al nucleare e ora è favorevole propone un programma incompatibile con il nostro. Non è una questione di veti, ma di principi”.

Fratoianni sottolinea che le posizioni favorevoli al Ponte sullo Stretto e al nucleare, condivise da Renzi e Calenda, sono distanti anche da quelle del Pd e del M5S.

Un centrosinistra diviso: il futuro della coalizione

Le tensioni tra i leader progressisti evidenziano le difficoltà di costruire un’alleanza solida. Mentre Renzi spinge per un’area riformista centrale, il resto del centrosinistra fatica a trovare un equilibrio tra programmi e visioni. Il rischio, secondo alcuni analisti, è che queste divisioni favoriscano indirettamente il centrodestra.