Il noto leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha deciso. Il politico dovrebbe lasciare un incarico assunto solamente da meno di un anno.
Non solo i continui botta e risposta con gli avversari politici. Adesso Matteo Renzi torna a far parlare per quello che sembra essere il suo addio da un recente incarico, quello di direttore de Il Riformista. Il leader di Italia Viva avrebbe deciso di lasciare dopo appena 10 mesi.
Matteo Renzi lascia la direzione de Il Riformista
Secondo quanto si apprende da Il Giornale D’Italia, ripreso anche da Dagospia, pare proprio che il politico toscano abbia deciso di abbandonare la nave. In questo caso, quella de Il Riformista.
“Siamo stati i primi a dare la notizia dell’arrivo di Matteo Renzi alla guida del Riformista e siamo i primi a dare la notizia che Matteo Renzi sta per lasciare la guida del Riformista”, si legge. “A quanto siamo in grado di rivelare, dal prossimo 12 marzo Alessandro Barbano (ultra garantista e grande amico del ministro della giustizia Nordio) sarà il nuovo direttore del giornale. Al Corriere dello Sport per sostituire Barbano pensano a Dicaro”.
Al momento non ci sono state conferme e o smentite sulla vicenda ma pare proprio che il toscano abbia preso la sua decisione che diventerà ufficiale, a quanto pare, tra circa un mese.
L’attacco a Meloni e Lollobrigida
Nelle scorse ore, invece, lo stesso Renzi si era reso protagonista di un attacco importante al Governo Meloni con particolare focus al ministro dell’Agricoltura Lollobrigida.
Parlando a a Start, su Sky TG24, il politico aveva detto: “Il mio governo ha tolto l’Imu, l’Irpef, l’Irap. Cosa ha fatto il governo Meloni, Lollobrigida e Salvini? Ha reintrodotto per 248 milioni l’Ipef agricola, questo sei settimane fa, nel silenzio di tutti. Solo noi abbiamo detto, state facendo un errore”.
E ancora contro la Premier: “Le tasse le aumenta Meloni ma le paga il cittadino al supermercato. Sono tornati al pre Renzi. Potere giudicare i politici perché sono carini e simpatici, fanno slogan per il made in Italy, ma poi schiaffeggiano con le tasse”.
Affondo importante anche su Lollobrigida: “Non è al ministero dell’Agricoltura per le sue competenze in materia ma perché è cognato della premier e io vorrei che fosse giudicato sui risultati”, aveva aggiunto sottolineando la necessità da parte del Governo di fare chiarezza su più fronti.