Matteo Renzi potrebbe ritirare la delegazione di Italia Viva dalla maggioranza per sostenere il governo ‘dall’esterno’. Una mossa azzardata ma non impossibile.
Matteo Renzi potrebbe ritirarsi dalla maggioranza garantendo al governo il sostegno esterno. Archiviata la minaccia delle elezioni in Emilia Romagna, ora il governo deve fronteggiare il nemico più pericoloso, quello interno. L’esecutivo si è messo subito al lavoro in vista del futuro e sta pianificando un crono-programma che dovrebbe portarlo (almeno idealmente) fino al termine della legislatura.
Ma prima bisogna risolvere le tante questioni interne. E in tal senso le preoccupazioni dell’esecutivo riguardano Matteo Renzi, sempre più distante dalle posizioni degli alleati e alle prese con i sondaggi che continuano a non premiare Italia Viva. Da qui la tentazione dell’ex premier di mettersi in proprio.
I problemi della maggioranza dopo il voto in Emilia Romagna
Il primo nodo da sciogliere è quello relativo ai rapporti all’interno della maggioranza. Il Partito democratico, forte delle elezioni in Emilia Romagna e degli ultimi sondaggi, rivendica un ruolo da protagonista. Un ruolo che ovviamente il Movimento 5 Stelle non è intenzionato a concedere alla luce della supremazia numerica in Aula. Tradotto, i Cinque Stelle, dal punto di vista numerico, sono la parte forte della rappresentanza in Parlamento.
Milleproroghe, le tensioni con Italia Viva
Il secondo ostacolo da superare è quello legato al Milleproroghe, che rappresenta un terreno scivoloso per almeno due motivi: le concessioni ad Autostrade e la prescrizione. E qui entra in gioco Matteo Renzi. Su questi due temi Italia Viva ha dichiarato guerra agli alleati di governo costringendo il premier Giuseppe Conte a tirare il freno a mano.
Matteo Renzi potrebbe uscire dal governo (garantendo il sostegno esterno)
Con la nuova legge elettorale che inizia a delinearsi sullo sfondo e con i sondaggi che non premiano particolarmente il suo partito, Matteo Renzi potrebbe decidere di ritirare la propria delegazione dalla maggioranza continuando a garantire un sostegno esterno al governo. Una mossa non inusuale ma che potrebbe mettere in difficoltà un esecutivo già costretto a fare i conti con i problemi numerici del Movimento 5 Stelle, che tra espulsioni e passi indietro continua a perdere pericolosamente pezzi.