Matteo Renzi ribadisce il suo impegno per il garantismo e spiega le ragioni del suo distacco dal Campo largo. Analizza la riforma Nordio.
Matteo Renzi, in un’intervista a Il Dubbio, ha ribadito il valore del garantismo come pilastro fondamentale della sua visione politica. Parlando della riforma Nordio, il leader di Italia Viva ha dichiarato: «Il principio è sacrosanto, ma il testo non è all’altezza del titolo della riforma. Per quelli come noi, quando si scrive una legge bisogna stare attenti al contenuto che va in Gazzetta Ufficiale, non solo al post che va su Facebook».
Renzi: «Non svendo il garantismo per il Campo largo»
Renzi ha spiegato che il suo partito si è astenuto sul disegno di legge per dare un’apertura di credito: «Spero che nel passaggio al Senato si possa emendare il testo, eliminando l’ipocrisia dell’obbligatorietà dell’azione penale e cancellando il sorteggio per i laici del Csm, una follia assoluta».
Tuttavia, il leader di Italia Viva non è disposto a negoziare sui suoi principi, anche a costo di restare fuori dalla coalizione di centrosinistra: «Se vogliono tenerci fuori dalla coalizione perché siamo a favore della separazione delle carriere, facciano pure. Io rivendico il mio garantismo e la mia coerenza. Se devo cambiare idea sulla giustizia per essere ammesso nel Campo largo, resto fuori dal Campo largo. Che a quel punto però perde le elezioni».
Critiche a Nordio e al sistema giudiziario
Renzi ha espresso anche forti critiche all’attuale Ministro della Giustizia, Carlo Nordio: «Il Carlo Nordio libero e liberale che avevamo conosciuto e amato quando scriveva editoriali è diventato purtroppo un’altra persona. Sembra il portavoce di Delmastro, anziché il ministro tutto d’un pezzo che sognavamo potesse finalmente portare al governo una cultura garantista».
Il leader di Italia Viva ha anche commentato l’atteggiamento dell’ANM, che minaccia mobilitazioni contro il ddl Nordio, con posizioni che ritiene poco consone: «Per me chi indossa una toga non mette una maglietta. Indossare le magliette è roba da Salvini, non da magistrati. Io sono affezionato all’idea romantica di magistrati che parlano con le sentenze».
Sul fronte politico, Renzi ha evidenziato la necessità di un partito di centro: «Serve un partito garantista sulla giustizia, riformista nelle idee, solido sui valori. Un partito che sia netto sulla sicurezza, alla Tony Blair, e che non ceda alla cultura di chi vuole aumentare ancora le tasse».
Con una posizione chiara e intransigente, Renzi si conferma come un protagonista del dibattito politico, pronto a mettere al centro il garantismo e il riformismo. Il suo messaggio è netto: «Il centrosinistra, per vincere, ha bisogno del centro. Senza, perde. E senza di noi, rischia di fare gli stessi errori del passato».
All’ultima domanda: Dove fa meno danni Salvini? Al Viminale o ai Trasporti? “A casa. Prima ci va, meglio è per il Paese”.