Renzi, il terzo incomodo al governo che tiene sotto scacco Pd e M5s

Renzi, il terzo incomodo al governo che tiene sotto scacco Pd e M5s

Matteo Renzi tiene sotto scacco il governo giallorosso, costretto a fare i conti con un partito inesistente al momento della nascita del Conte Bis.

Matteo Renzi è uno dei principali elementi di destabilizzazione nel complicatissimo governo giallorosso. Il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle non si amano e hanno pochissimo in comune, sia chiaro, ma quando sono due le teste a ragionare un accordo bene o male alla fine lo si trova.

Matteo Renzi

Il rapporto tra il Movimento 5 Stelle e il PD

Zingaretii e Di Maio, guidati da Giuseppe Conte, prima della nascita del governo hanno messo sul piatto le rispettive priorità e i rispettivi progetti. Una sorta di accordo, fallace e per nulla blindato, era stato raggiunto. Anche e soprattutto nella speranza di lasciarsi alle spalle la manovra economica e poi iniziare una discussione su ampia scala.

Pd e M5S non sono andati certo d’amore e d’accordo, ma sicuramente non avevano fatto i conti con Italia Viva, un partito nato dal nulla che si è ritrovato con un 3% nei sondaggi e uomini già in posizioni chiave del governo. E il partito di Renzi non è entrato sulla scena politica in punta di piedi, chiedendo permesso. Ha iniziato a farsi valere, facendo opposizione nella maggioranza, criticando una volta il Pd e una volta il Movimento 5 Stelle. O meglio, tre volte il Pd e una volta il M5s.

Roma 05/09/2019 – giuramento Governo Italiano / foto Insidefoto/Image nella foto: Luigi Di Maio-Giuseppe Conte

Matteo Renzi tiene sotto scacco il governo

Iv si è mossa come una mina vagante. Non ha preso parte alla coalizione di maggioranza in occasione delle elezioni regionali in Umbria, anzi ha criticato pubblicamente la scelta di Zingaretti e Di Maio. Sulla prescrizione il partito di Renzi non si espone ma ostacola il Movimento 5 Stelle, mentre sul Mes, dove ballano voti importanti, non si espone. Il nuovo partito della maggioranza si muove con astuzia, viaggia sul filo dell’indifferenza salvo poi piazzare un affondo improvviso inchiodando il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle, costretti a fare concessioni. Una alla volta, magari piccole, ma le concessioni si sommano e Italia Viva sta lasciando la sua impronta in questa fase della legislatura.

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