Matteo Salvini apre all’ipotesi di un ritorno al Viminale, ma rimanda la decisione a colloqui con Meloni e Piantedosi.
Matteo Salvini, attuale ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha lasciato aperta la possibilità di un suo ritorno al Viminale, il ministero dell’Interno, ruolo che aveva già ricoperto in passato. Intervenendo sul tema, il leader della Lega ha dichiarato: “Un mio ritorno al Viminale nel 2025? Siamo nelle mani del buon Dio”, specificando che una decisione sarà presa “ragionando con Giorgia Meloni e Matteo Piantedosi”.
Salvini sul possibile ritorno al Viminale
Dopo la recente assoluzione nel processo Open Arms, Salvini ha rivendicato la sua esperienza in tema di sicurezza e immigrazione. “Il ministro dell’Interno l’ho fatto e penso discretamente”, ha affermato, aggiungendo che la sentenza “toglie la scusa alla sinistra che dice che Salvini non può occuparsi di immigrazione e sicurezza”. Pur riconoscendo il valore dell’attuale ministro Piantedosi, Salvini ha sottolineato che “occuparsi della sicurezza degli italiani è qualcosa di bello e importante”. Ha poi concluso che “ragioneremo sia con Giorgia Meloni che con lui”.
Rimpasto di governo: voci e smentite
Negli ultimi giorni si sono intensificate le voci su un possibile rimpasto di governo, alimentate dalla discussione finale sulla manovra al Senato. Tra i rumors, emerge l’ipotesi di una “super clausola” che impedirebbe ai ministri di tornare a incarichi già ricoperti, come il caso di Salvini al Viminale. Ma questa possibilità è stata prontamente smentita da esponenti della maggioranza.
Maurizio Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia, ha minimizzato l’idea di un rimpasto, affermando: “Non vedo le ragioni per parlare di rimpasto e per procedere a cambiamenti, a meno che non ci siano promozioni come è accaduto nel caso di Raffaele Fitto”. Una posizione simile è stata espressa da Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia, che ha dichiarato: “Non vediamo la necessità di un rimpasto”.
Nonostante ciò, Salvini, fermato dai cronisti fuori Palazzo Madama, ha lasciato aperta la porta per futuri cambiamenti. La sua dichiarazione “ragioneremo sia con Giorgia Meloni che con Piantedosi” mantiene viva la possibilità di un suo ritorno al ministero dell’Interno, rafforzando il dibattito politico intorno alla questione.
Il leader della Lega ha inoltre ricordato i progressi su temi centrali come il Ponte sullo Stretto, affermando che “il progetto definitivo del ponte sarà approvato nelle prossime settimane, con cantierizzazione a inizio 2025”. Ha infine commentato i primi dati sul Codice della Strada, sottolineando che “mostrano un atteggiamento più prudente alla guida” e ribadendo l’importanza della sicurezza stradale.