Matteo Salvini fa il dj e il capo di governo. Dal Papeete l’ultimatum al Movimento Cinque Stelle: “Se i no superano i sì andiamo avanti da soli”.
L’ultimatum di Salvini al Movimento Cinque Stelle (che suona tanto come una minaccia) arriva in modo insolito. E in vesti decisamente insolite. Il leder della Lega non si trova al Viminale o in aula, ma dietro i piatti da dj mentre intrattiene la folla danzante e festosa radunatasi al Papeete per un’esperienza unica. Il vicepremier dj (di seguito il video).
Salvini, ultimatum ai Cinque Stelle dal Papeete: “O avremo una squadra compatta o la chiederemo agli italiani”
Al di là del divertimento, purtroppo per Di Maio, che nella stessa giornata invocava la pace dalle colonne del Corriere della Sera, Salvini si è dato alla politica lanciando un ultimatum ai Cinque Stelle proprio dal Papeete. I tempi, i modi e i luoghi insoliti della nuova politica.
“O avremo una squadra compatta che ha la forza di fare le cose o la forza la chiederemo agli italiani perché il paese merita tutto“, ha dichiarato Matteo Salvini dal palco allestito per la Lega Romagna.
“O i Cinque Stelle ci danno una mano a migliorare il Paese o lo miglioriamo da soli”
Nel corso del suo intervento, poco diplomatico e molto popolare anche per il contesto, il leader del Carroccio è tornato a parlare a chiare lettere di una crisi di governo: se i no diventano più dei sì la Lega governa da sola. E non è mancata la lista dei troppi no del Movimento Cinque Stelle. Un chiaro messaggio a Di Maio che non può non avere colto il messaggio del suo alleato di governo.
“Finché ho certezza che il governo può fare le cose le faccio. Ma sei i no diventano più dei sì… Petrolio, rifiuti, l’autonomia che premia il merito e punisce gli incapaci. Da qui a settembre se sono tanti sì andiamo avanti, ma se ci sono i no… Vale anche per la riforma della giustizia […]. O i cinque stelle ci danno una mano a migliorare il Paese o lo miglioriamo da soli”.
I rapporti con la Russia di Vladimir Putin
Salvini nel corso del suo intervento ha parlato anche di politica estera ribadendo i buoni rapporti e la stima che lo legano a Vladimir Putin.
“Lavorerò per tornare ad avere buoni rapporti con la Russia. Putin è un grande presidente. E lo dico perché lo penso, non perché mi abbiano pagato come ritiene qualche giornale”.