“Dei delitti contro la persona non frega più niente a nessuno”. Parola di Franco Marozzi, vicepresidente della SIMLA.
“Altrimenti non si spiegherebbe perché le indagini specialistiche siano così sottovalutate in tutta Italia e soprattutto a Milano, dove i medici legali aspettano anche anni prima di essere pagati e rimborsati per le spese che hanno sostenuto. A rimetterci sono le vittime e gli imputati dei processi”. Queste le parole di Franco Marozzi, che ha confidato le sue perplessità a Fanpage.it, nell’ambito di una lunga intervista.
Marozzi spiega come vengono incaricati i medici legali: “L’attività autoptica e tutta l’attività medico legale legata ai reati di natura penale e soprattutto delle autopsie è connessa a nomine personali di consulenti tecnici del pubblico ministero. Queste nomine vengono fatte ad personam in contesti che posso variare da città a città e da regione a regione. Spesso queste nomine avvengono all’interno degli istituti di medicina legale”.
Le parole di Marozzi
Come funzionerebbe il pagamento? Marozzi spiega: “Il nominato consulente tecnico del pubblico ministero esegue il suo lavoro e poi deposita richiesta di liquidazione, quindi chiede il rimborso e il pagamento della prestazione. Inoltre i tariffari sono legati a un decreto legge che risale a 20 anni fa con ritardi di pagamenti clamorosi. Parliamo di mesi, anche anni. I consulenti tecnici anticipano le spese per qualsiasi tipo di accertamento, come per il laboratorio”.
Un esempio? “Se io ritengo sia necessaria un’alcolimetria in un incidente stradale, magari devo pagare 500 euro uno specialista che la esegua. Se il rimborso arriva dopo un anno, devono necessariamente anticipare quel costo. Il problema, a parte una questione di dignità e sindacale, è che questo sistema non può più funzionare: non a caso in tutti i Paesi europei chi svolge queste mansioni è assunti da strutture dedicate”.