Medvedev minaccia Trump e le elezioni USA: “Può diventare il nuovo JFK”

Medvedev minaccia Trump e le elezioni USA: “Può diventare il nuovo JFK”

Medvedev duro su Trump, sostenendo che, se volesse fermare la guerra, l’ex presidente potrebbe fare la stessa fine di JFK.

L’ex presidente russo e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza, Dmitri Medvedev, ha pubblicato un messaggio su Telegram con opinioni forti riguardo alle elezioni presidenziali americane e al ruolo di Donald Trump. Secondo Medvedev, le elezioni del 2024 negli Stati Uniti “non cambieranno nulla per la Russia”, poiché considera la politica statunitense verso la Russia consolidata su un consenso bipartisan.

Questo suggerisce che, a prescindere dal vincitore, Washington continuerà a sostenere politiche considerate ostili dal Cremlino.

Attentato a Donald Trump

Medvedev e Trump: la minaccia di un “nuovo JFK”

Medvedev fa un’osservazione controversa sul ruolo di Trump nella guerra in Ucraina. Se l’ex presidente tentasse realmente di interrompere il conflitto, secondo Medvedev, “potrebbe diventare il nuovo JFK”, riferendosi all’assassinio di John Fitzgerald Kennedy (JFK) nel 1963. Medvedev sembra alludere alla possibilità che Trump, spingendo per la pace in un contesto di forti pressioni, possa incorrere in rischi simili a quelli di JFK.

È un avvertimento implicito che riflette il cinismo di Medvedev sulla capacità di Trump di fare davvero la differenza in politica estera americana.

Medvedev descrive Trump come un leader ormai “sbiadito” e limitato, capace solo di “pronunciare banalità” come “offrirò un accordo”. L’accusa suggerisce che anche Trump, pur con dichiarazioni provocatorie, sarebbe vincolato dai meccanismi del sistema politico e militare statunitense, e quindi incapace di cambiare realmente la direzione delle politiche USA in Ucraina.

Critiche a Kamala Harris e alla politica estera USA

Nel suo messaggio, Medvedev si esprime con toni duri anche verso la vicepresidente Kamala Harris, definendola “stupida, inesperta, impulsiva”. A suo parere, Harris non avrebbe l’autonomia necessaria per governare realmente. Medvedev descrive un quadro in cui i poteri effettivi sarebbero nelle mani di un gruppo ristretto di ministri e assistenti, e persino sotto l’influenza indiretta dell’ex presidente Barack Obama.

Medvedev prosegue elencando una serie di punti in cui critica non solo le figure politiche, ma anche l’intera strategia militare statunitense. La sua visione è che qualsiasi nuovo presidente investirà comunque risorse nella “guerra di qualcun altro”, una chiara frecciata al supporto occidentale all’Ucraina.