Le dicerie di popolo hanno presunto una segreta coalizzazione contro l’Ucraina. La Meloni smentisce e dichiara il sostegno per Zelensky.
Il premier Mario Draghi lancia una frecciatina alludendo a qualche partito italiano che stia confabulando il taglio delle sanzioni alla Russia. Durante un’intervista alla festa nazionale della Confederazione Aepi, Giorgia Meloni dichiara di non sapere il motivo di questa affermazione, ribadendo il pieno appoggio per l’Ucraina sostenendo le sanzioni come strumento efficace.
Italia per l’Ucraina
Si è parlato molto di un documento americano che parlava di partiti (italiani) che sono stati finanziati dalla Russia. La questione, sollevata dal premier Draghi, è stata smentita e a tal proposito la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, dichiara che “in generale per un patriota l’idea che qualcuno prenda soldi dagli stranieri è una cosa che non condividerei mai”.
La presidente di FdI conferma che per il Centrodestra non c’è mai stato un momento in cui si fosse pensato di abbandonare lo strumento delle sanzioni. Uno strumento efficace per contrastare la guerra attuale e sostenere in questa lotta l’Ucraina. Prendendo la palla al balzo e volendo far emergere i “difetti” dei partiti avversari, Giorgia Meloni spiega quanto il centrosinistra abbia peccato sul fermo dell’invio delle armi in Ucraina.
“Quando ho chiesto questa cosa a Enrico Letta lui ha risposto che con ‘Sinistra italiana abbiamo fatto un’alleanza elettorale ma non ci facciamo il Governo’ che è quasi peggio la toppa del buco”– spiega la leader. E ancora, continua esprimendo il suo dissenso verso chi sostiene che le sanzioni alla Russia non stiano avendo effettivi risultati.
Secondo i dati economici della Russia, si stima una crescita del 6 per cento del Pil, che adesso conferma una chiusura a meno 3,5 per cento. Quindi significa aver perso quasi il 10 per cento del Pil. A quanto emerge dai dati, perciò, sembra che le sanzioni stiano funzionando.
L’Italia non volta le spalle ai suoi compagni, non si discosta dalle scelte della comunità internazionale alla quale appartiene. Siccome il Paese ha un volume di esportazioni con la Russia dell’1,5 per cento e con l’Occidente dell’80 per cento “temo che non potrebbe convenire”. L’Italia non sta decidendo il futuro dell’Ucraina, ma la posizione da assumere rispetto alla guerra in Ucraina.