Trump invita Giorgia Meloni alla cerimonia d’insediamento: l’Italia al centro delle relazioni USA-Europa, ecco la reazione di Ivanka.
Con un entusiasta “let’s go”, Ivanka Trump, figlia del presidente americano eletto Donald Trump, ha annunciato sui social la partecipazione del primo ministro italiano Giorgia Meloni alla cerimonia d’insediamento alla Casa Bianca il prossimo 20 gennaio.
Un’alleanza strategica tra Trump, Meloni e Musk
L’invito di Trump alla premier italiana conferma un legame solido tra i due leader, sottolineato anche dall’entusiasmo di Fratelli d’Italia, che su X ha definito Meloni un “ponte tra l’Europa e l’America di Trump”.
La rielezione del tycoon alla presidenza americana rafforza l’asse con Meloni, considerata da molti osservatori una figura chiave nel nuovo contesto internazionale, insieme al presidente polacco e al premier ungherese.
Come riportato dal sito Politico.eu, Trump avrebbe persino incoronato Meloni come la “leader più potente d’Europa”, una posizione che pone l’Italia al centro delle future relazioni transatlantiche.
Le sfide del rapporto Trump-Meloni
Nonostante l’entusiasmo, il rapporto tra Trump e Meloni potrebbe incontrare alcune criticità. Secondo Federico Rampini, in un editoriale per il Corriere della Sera, i nodi principali riguardano le spese per la difesa e gli squilibri commerciali.
Trump, che si prepara al summit Nato di giugno, chiederà ai Paesi membri di aumentare la spesa per la difesa fino al 5% del PIL, un obiettivo ambizioso per l’Italia, che non ha ancora raggiunto il 2%.
Anche sul fronte economico potrebbero sorgere tensioni, con Trump che potrebbe chiedere all’Italia di bilanciare il suo surplus commerciale con gli Stati Uniti attraverso un aumento delle importazioni di gas naturale.
Rampini sottolinea che, nonostante l’affinità politica tra i due leader, “pensare che il rapporto Trump-Meloni sarà idilliaco a prescindere è una scommessa”. La natura transattiva di Trump e la sua fretta di ottenere risultati a vantaggio dell’America potrebbero mettere alla prova la relazione tra Roma e Washington.
