Ai due poli opposti ma che inevitabilmente si attraggono per affinità e fini comuni.
Non è la prima volta che emergono queste due insolite coppie. Eppure sembra che al di là delle coalizioni ci siano molti più punti in comune tra Giorgia Meloni ed Enrico Letta e tra Salvini e Conte che tra i colleghi di reparto e colore politico. Non è un mistero che Salvini e Conte vadano d’accordo, lo ha dimostrato il governo giallo-verde e le reminiscenze che questo governo ha risvegliato tra filo-putinismo e anti-atlantismo.
Del resto, il M5S si spaccia come partito di sinistra ma è stato comodo a fare coalizioni con chiunque ed è un partito molto ibrido e ambiguo che spesso somiglia molto di più alla Lega che al Pd. Sembrano molto più lontani, invece, Fratelli d’Italia e Partito democratico, sicuramente per obiettivi ed intenti. Ma il loro atteggiamento in questi mesi è molto più simile nonostante Giorgia Meloni si trovi all’opposizione. Lo dimostra il fatto he entrambi i partiti stanno continuando a crescere e sono rimasti coerenti nonostante le turbolenze internazionali.
La voglia di autonomia e di comandare di Letta e Meloni
Pd e FdI si contengono il primo posto nei sondaggi, anche se da mesi il primato lo detiene Meloni ma Letta segue costante mentre M5S e Lega continuano a perdere terreno. In politica, si vede l’affinità tra Meloni e Letta ormai alla luce del sole come dimostrato dalla partecipazione congiunta di ieri alla Luiss dell’ultimo libro di Orsina. Non è la prima volta che i due compaiono insieme e sembra che vadano silenziosamente d’accordo.
Come scrive il direttore del Foglio, Letta e Meloni sono uniti dall’idea di futuro, di ragionare sull’identità nuova del proprio partito, autonoma (slegata da coalizioni diventate asfissianti). Mentre Salvini e Conte sono uniti da un’idea di passato dei due partiti e dalla speranza che questa legislatura finisca presto. Sia Meloni che Letta sono maturi e grandi abbastanza per correre da soli senza la zavorra di fastidiose coalizioni.