Dietro ai numeri da record espressi dal governo Meloni, ci sono delle motivazioni ben precise che legittimano il suo successo.
Nonostante la batosta Ponte sullo Stretto, Giorgia Meloni continua a riscuotere un discreto successo. A testimoniarlo ci sono dei numeri più che evidenti, riportati dalla stessa Premier sui suoi canali social, che validano ancora una volta la sua posizione di favore. Dai dati pubblicati dalla diretta interessata è stato possibile vedere una crescita dei dati sull’occupazione del 2,6% in tre anni. Nello specifico, del 60-62,6% per quella generale, e del 51%-53,7% per quella femminile. Positivi anche i dati riguardanti il calo della disoccupazione, scesa al 6%. Numeri che, evidentemente, sono stati apprezzati anche dai cittadini dato che, stando ad un sondaggio di SWG, il partito della Presidente del Consiglio, Fratelli d’italia, starebbe volando al 31,2%. Un successo non dettato dal caso ma dietro il quale ci sono delle motivazioni ben precise.

I motivi dietro il successo della Premier
A delineare un quadro delle ragioni del successo della Presidente del Consiglio è stato Libero in un recente articolo a firma di Pietro Senaldi. Una delle prime motivazioni che si possono citare dietro al successo della Premier, riguarda l’astensionismo dell’elettorato. La sinistra non è ancora riuscita ad intercettare gli elettori verso l’opposizione, dando così al governo attuale modo di guadagnare ancora più margine.
La seconda motivazione, riguarda la capacità di Giorgia Meloni di calarsi nei panni di donna leader in grado di guidare il Paese. E questo è un tratto che è stato apprezzato anche in sede estera, da altrettanti leader di altri Paesi. Trump è un esempio lampante di questo riconoscimento.
Un altro motivo che legittima il successo della Premier, è la sua capacità di “proiettare” le colpe delle sue promesse (al momento) mancate, sui suoi avversari politici. Così facendo, anche gli elettori meno entusiasti non hanno comunque cambiato idea sul suo conto.
Meloni tra coalizione e valori
L’integrità della coalizione del centrodestra, è un altro fattore che gioca evidentemente a favore della Meloni. Cosa che invece non si percepisce allo stesso modo dai partiti di sinistra, molto meno coesi all’apparenza.
Senza contare come il distacco netto dai governi precedenti, tornando indietro fino alle due fasi di Giuseppe Conte, abbia in qualche modo privilegiato il centrodestra. L’elettorato vede in linea di massima un governo in grado di trasmettere valori fortemente legati all’identità.