Meloni riceverà i familiari delle vittime di Cutro a Palazzo Chigi

Meloni riceverà i familiari delle vittime di Cutro a Palazzo Chigi

La presidente del Consiglio riceverà a Palazzo Chigi i familiari delle vittime del naufragio di Cutro giovedì mattina.

Domani, giovedì mattina la premier Giorgia Meloni riceverà a Palazzo Chigi i familiari delle vittime del terribile naufragio di Cutro. Intanto continuano ad arrivare dal mare i cadaveri della strage e il bilancio sale ad 81 morti confermati. Non tutti i familiari hanno accettato l’invito della premier di recarsi a Roma. Il motivo è il ritardo di più di due settimane dall’accaduto.

Molti dei familiari hanno dichiarato di non sapere nulla dell’invito della premier a Palazzo Chigi e dicono di essere in attesa da due settimane per poter portare i propri cari nel loro paese di provenienza per ritornare nei paesi in cui erano emigrati come la Germania e altri paesi.

Giorgia Meloni

La critica del ritardo della premier

La premier era stata criticata per non aver reso omaggio alle vittime il giorno del disastro. Presente a Cutro, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla camera ardente. Cogliendo l’occasione della mancanza di Meloni – in viaggio verso l’India – arrivò la neo segretaria del Pd Elly Schlein. Le polemiche sono cresciute anche in seguito alla risposta della presidente a margine del Cdm che decise di tenere a Cutro alla domanda perché non avesse fatto visita ai familiari delle vittime a Crotone. La premier rispose: “abbiamo finito adesso, ma vado volentieri”.

Non si è smontata la polemica anzi nei giorni successivi è stata alimentata dal video circolato sul web in cui Giorgia Meloni e Matteo Salvini cantavano al karaoke la canzone di Marinella di De Andrè che racconta la storia di un omicidio di una prostituta emigrata dalla Calabria a Milano ritrovata in un fiume.

Fonti del governo riferiscono anche l’intenzione da parte della premier Meloni di organizzare una missione in Africa di stabilizzazione dei paesi interessati dall’aumento del fenomeno migratorio. Una missione che però non riguarda solo l’Italia ma anche altri Stati europei poiché questo tema va affrontato a livello europeo e non si esclude una discussione a livello Nato.

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