Meloni ritira la querela contro Canfora: la dura reazione di Saviano

Meloni ritira la querela contro Canfora: la dura reazione di Saviano

Giorgia Meloni ritira la querela contro lo storico Luciano Canfora, accusato di diffamazione: ecco il commento di Roberto Saviano.

A pochi giorni dall’inizio del processo, Giorgia Meloni ha deciso di ritirare la querela per diffamazione nei confronti dello storico e filologo Luciano Canfora.

L’episodio che aveva scatenato la querela risale al 2022, durante un convegno lo storico aveva espresso giudizi duri contro l’allora leader di Fratelli d’Italia, definendola “neonazista nell’animo“. Ecco la reazione sui social di Roberto Saviano.

Luciano Canfora

La decisione di Giorgia Meloni di ritirare la querela

L’annuncio del ritiro della querela da parte di Giorgia Meloni, come riportato da Adnkronos.com, è arrivato poco prima dell’inizio del processo, previsto per il 7 ottobre.

Luciano Canfora – nel corso della vicenda – ha sempre difeso la legittimità delle sue affermazioni, rivendicando il diritto alla critica politica.

Mentre i suoi legali avevano chiesto il “non luogo a procedere“, sottolineando che le parole dello storico rientravano nell’esercizio di tale diritto.

L’accusa nei confronti dello storico era stata inasprita dal fatto che l’attuale premier, all’epoca dei fatti, era parlamentare e quindi considerata un pubblico ufficiale.

Lo studioso, infatti, oltre al riferimento al neonazismo aveva espresso affermazioni come: “una poveretta” e “una mentecatta pericolosissima“. Ciò gli era costato una richiesta di risarcimento di 20 mila euro.

Le reazioni di Roberto Saviano su X

Non si sono fatte attendere le reazioni dopo la notizia del ritiro della querela. Uno dei primi a esprimersi pubblicamente è stato lo scrittore Roberto Saviano, anch’egli coinvolto in una querela per diffamazione da parte della premier.

Con un post su X (ex Twitter), ha criticato la mossa della premier, definendola un tentativo di “ridurre il peso delle sue intimidazioni“.

Ha poi rivendicato la sua stessa vicenda giudiziaria con fierezza: “Io sono fiero di essere stato portato a processo da questo governo banditesco e di aver, con il corpo, testimoniato il mio pensiero critico verso la ferocia delle sue politiche xenofobe“.