La Premier Giorgia Meloni in Senato in vista del Consiglio Ue a Bruxelles. Le parole su immigrazione, terrorismo e guerra Israele-Hamas.
Diretta e decisa Giorgia Meloni, intervenuta in Senato in vista del Consiglio europeo a Bruxelles in programma il 26 e il 27 ottobre. La Presidente del Consiglio ha avuto modo di affrontare diversi temi di forte importanza per l’attualità italiana e internazionale tra terrorismo, immigrazione e il conflitto Israele-Hamas.
Giorgia Meloni, le parole sulla guerra
Prima di tutto la Premier ha voluto affrontare il tema della guerra in Medio Oriente: “L’Ue è chiamata a dare risposte urgenti, la discussione sarà condizionata dagli eventi sanguinosi del Medio Oriente. Esprimo vicinanza ai familiari delle vittime dell’attacco dello scorso 7 ottobre. […] Non può esserci nessun distinguo nella condanna, non devono esserci dubbi nel sostenere il diritto di Israele a esistere, a difendere i propri confini, in linea con il diritto internazionale”.
Dopo aver precisato la volontà di evitare una escalation, la Meloni ha aggiunto: “Da parte italiana poniamo attenzione alla destinazione degli aiuti, affinché in nessun modo le organizzazioni terroristiche possano beneficiarne. Siamo molto preoccupati per gli ostaggi, e chiediamo l’immediato rilascio di donne, bambini e anziani. Continuiamo a lavorare per l’uscita degli stranieri da Gaza, abbiamo 19 connazionali”.
Terrorismo e immigrazione
Dalla questione conflitto si passa al tema immigrazione e terrorismo: “Tutti i confini europei sono sottoposti a una pressione senza precedenti. Un fenomeno di questa portata ci impone di contrapporre all’irragionevolezza ideologica, la concretezza. I lupi solitari vogliono ‘colpire’ il nostro stile di vita, la risposta dell’Europa deve essere inequivocabile, non ci riusciranno. Dobbiamo fare i conti con questo scenario, con l’infiltrazione di jihadisti e con la radicalizzazione di immigrati irregolari”.
E ancora: “Non più porte aperte e redistribuzione. Puntare su protezione dei confini esterni, lotta senza quartiere al traffico di esseri umani, accordi con i Paesi terzi, canali legali per rifugiati e quote di immigrati regolari compatibili con i bisogni del nostro sistema economico”.
Il passaggio anche sull’Ucraina
Non è mancato un pensiero anche alla guerra in Ucraina: “Il Consiglio europeo intende confermare il suo convinto sostegno al popolo ucraino che da 608 giorni combatte per la libertà e l’indipendenza della propria Nazione”, ha sottolineato la Meloni. “Non dobbiamo commettere l’errore di affievolire il nostro comune sostegno alla causa ucraina”.
Da qui la conferma dell’impegno anche alla “definizione delle future garanzie di sicurezza delle quali dovremmo discutere in vista dei negoziati di adesione dell’Ucraina all’Unione europea, e alla sfida della ricostruzione”.
“Guardiamo cioè non solo al presente, ma a un futuro di pace e benessere, a un futuro europeo, per l’Ucraina”, ha poi aggiunto la Presidente del Consiglio.