Mercato delle auto, negativi i dati sul primo trimestre del 2019. Calano a picco le vendite, restano a galla solo i privati.
Notizie negative dal mercato dell’auto per quanto riguarda il mese di marzo, quando si è registrato un preoccupante -9,6% rispetto allo stesso arco di tempo dello scorso anno.
Mercato delle auto, i dati del primo trimestre del 2019
Nel primo trimestre del 2019 il mercato dell’auto ha fatto registrare una sensibile flessione che desta preoccupazioni tra gli osservatori internazionali.
Pesa in maniera decisiva il calo fatto registrare dal gruppo FCA che, nel confronto con il mese di marzo del 2018 ha fatto registrare un calo di circa diecimila vetture. Ma la battuta di arresto interessa quasi tutti i marchi. Fanno eccezione solo Seat, Toyota, Suzuki e Volvo.
In calo anche le vendite alle aziende
Segno meno anche per quanto riguarda la vendita alle aziende. Su questo inciderebbe in maniera fondamentale il fatto che nel 2019 sono stati cancellati i super-ammortamenti per le auto utilizzate come beni strumentali. Da qui l’inevitabile calo di richieste da parte delle aziende.
Regge il mercato dei privati
Continua a dare segnali positivi invece il mercato dei privati che chiude il primo trimestre con un +5%. Si tratta di un settore che potrebbe però subire contraccolpi nei prossimi mesi alla luce della lotta alle auto diesel. Il rischio è che si possa registrare un’offerta (le auto diesel appunto) che non sia in grado di soddisfare la domanda, con i potenziali acquirenti che potrebbero tornare a guardare alle concessionarie.
Effetto Ecotassa ed Ecobonus
Non è da escludere che sul calo delle vendite possa aver inciso anche la situazione economica italiana –non propriamente florida – e la demonizzazione del diesel, che va verso il bando dal centro delle principali città italiane. A questo si aggiungono le perplessità che accompagnano le auto elettriche e ibride. Tradotto: gli automobilisti non riescono (o non vogliono) vendere le loro auto a diesel e diffidano ancora dai nuovi sistemi di motorizzazione, tra i pochi esclusi dall’eco-tassa che frena parte degli investimenti.