Meritocrazia Italia, Di Maio: “Dal Golfo segnali positivi”
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Direttore: Alessandro Plateroti

Meritocrazia Italia, Di Maio: arrivano le forti dichiarazioni dell’ex ministro

Luigi Di Maio

Luigi Di Maio, rappresentante UE per il Golfo, annuncia segnali di distensione in Medio Oriente durante l’evento di Meritocrazia Italia.

La geopolitica contemporanea si muove su equilibri fragili e complessi, influenzati da dinamiche economiche e sociali in continua evoluzione, Di Maio ne parla in una intervista. Tra le aree più strategiche, il Medio Oriente resta un crocevia di interessi globali, spesso segnato da tensioni, ma anche da potenziali spiragli di pace.

In questo scenario, l’evento promosso da Meritocrazia Italia, svoltosi a Firenze, ha messo al centro il tema della geo-politica e della geo-cultura, affrontando le sfide e le opportunità del momento. Tra i protagonisti dell’incontro, Luigi Di Maio, rappresentante speciale dell’Unione Europea per la regione del Golfo, ha condiviso una prospettiva che, pur sottolineando la delicatezza della situazione, lascia spazio a un cauto ottimismo.

Luigi DI Maio
Luigi DI Maio

Il Golfo come hub diplomatico globale

Nel suo intervento, Di Maio ha evidenziato come i Paesi del Golfo abbiano adottato una politica multipolare. Consolidando la propria influenza come mediatori credibili tra potenze mondiali. Dopo la pandemia e l’aggressione russa all’Ucraina, l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e il Qatar hanno intensificato i propri sforzi diplomatici, diventando attori chiave nei negoziati internazionali.

“L’Arabia Saudita ha costruito una politica estera, soprattutto nei momenti di grande polarizzazione del mondo. Dopo il Covid sui vaccini o dopo l’aggressione russa all’Ucraina, è chiaro ed evidente che questi Paesi hanno investito in una politica multipolare, come la chiamano, e oggi riescono a dialogare con tutti, anche con gli europei, da una posizione molto credibile, evidentemente.”

Questa capacità di dialogo trasversale, secondo Di Maio, rende il Golfo un interlocutore fondamentale per affrontare le sfide globali. Superando l’illusione che singole nazioni possano agire efficacemente da sole.

“Sicuramente questo è un momento in cui a livello internazionale è meglio non lavorare da soli. Più si può stare insieme e si può lavorare insieme ai nostri alleati, ai nostri partner, meglio è. L’illusione che si possa affrontare le dinamiche geopolitiche da soli è qualcosa che appartiene a un passato, neanche di grande successo.”

Cessate il fuoco e mediazioni: segnali incoraggianti

Il punto cruciale, tuttavia, riguarda i risultati tangibili delle recenti iniziative diplomatiche. Di Maio ha sottolineato come si stia finalmente assistendo a un cambio di rotta nella regione.

“Stiamo assistendo a dei profondi cambiamenti. Non so se la geopolitica salverà il mondo, credo che la diplomazia lo possa fare, con tutte le dovute cautele. Il lavoro delle diplomazie di tutto il mondo è sempre stato fondamentale per evitare guerre o farle finire e questo è un momento in cui, nel quadrante dove lavoro io, cioè nel Golfo ma anche nel resto del Medio Oriente, stiamo assistendo, dopo oltre un anno, a qualche buona notizia: cessate il fuoco a Gaza, cessate il fuoco in Libano. Ci sono stati dialoghi interregionali che sicuramente fanno sperare in una nuova fase. Tutto è ancora molto fragile e quindi dovremmo lavorarci con enorme forza.”

Anche il ruolo di Emirati Arabi Uniti e Qatar è stato determinante: “Gli emiratini nell’ultimo anno hanno negoziato il rilascio di prigionieri sia russi che ucraini, per oltre 2000 persone, i catarini hanno fatto rientrare i bambini ucraini in Ucraina dalla Russia, grazie ad una mediazione tra Russia e Ucraina e così via.”

La vera notizia, secondo Di Maio, è che l’Italia può giocare un ruolo chiave in questo contesto: “La buona notizia è che noi, come italiani, abbiamo ottimi rapporti con loro e siamo partner strategici di questi paesi. […] Credo che siamo in un momento europeo in cui l’Italia si sta dimostrando uno dei paesi più stabili politicamente e questa non è una cosa da poco. Dobbiamo cercare di ricostruire sempre più una politica che tenga al centro l’interesse europeo, abbiamo bisogno adesso di mettere al centro l’interesse europeo.”

Il Golfo si conferma quindi non solo come epicentro economico, ma anche come hub diplomatico, capace di favorire percorsi di pace e dialogo internazionale.

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ultimo aggiornamento: 22 Febbraio 2025 9:50

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