Mes, vertice di maggioranza a Palazzo Chigi. Matteo Salvini accusa Giuseppe Conte: “Alto tradimento è un reato punibile con la galera”.
Mes, nuovo scontro tra Salvini Giuseppe Conte. il premier incontra le sue forze di governo in un vertice di maggioranza sul caso Mes. Dopo la denuncia del leader della Lega, il Movimento 5 Stelle aveva chiesto lumi al premier, che ha accolto prontamente la richiesta rispedendo al mittente le accuse ricevute.
Mes, vertice di maggioranza senza accordo
Giuseppe Conte ha convocato un vertice di maggioranza (richiesto dal Movimento 5 Stelle) per fare il punto sul caso della riforma del Mes dopo i durissimi attacchi di Matteo Salvini.
Hanno preso parte all’incontro il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, Luigi Di Maio, Dario Franceschini, Enzo Amendola, Federico D’Incà, Luigi Marattin per Italia Viva e Stefano Fassina per LeU.
Stando a quanto appreso, il vertice si sarebbe concluso senza il raggiungimento di un accordo tra gli esponenti della maggioranza di governo. Secondo la ricostruzione di Repubblica, LeU e Movimento 5 Stelle si sarebbero opposti alla riforma, supportata invece dal Partito democratico e da Italia Viva, che si scoprono inaspettatamente alleati.
Gualtieri e Conte riferiranno anche in Senato sulla questione. Inizierà il titolare del Mef il prossimo 27 novembre, mentre il 10 dicembre sarà il turno del Presidente del Consiglio.
Salvini attacca Conte sul Mes: “Sono pronto a un confronto tv. Alto tradimento è un reato punibile con la galera”
Mentre Conte incontrava i suoi ministri, Matteo Salvini su RAI UNO lanciava la sfida al premier chiedendogli un confronto televisivo sul Mes e ventilando il reato di alto tradimento che avrebbe commesso il presidente del Consiglio.
“Abbiamo sempre detto no. Sono pronto a un confronto tv con Conte sul Mes, se viene qui fa la figura del bugiardo o dello smemorato, sono pronto quando vuole”. Poi aggiunge: “Non vorrei che Conte avesse venduto la nostra sovranità per tenersi la poltrona. Se così fosse, sarebbe alto tradimento e, in pace o in guerra, è un reato punibile con la galera”.