Michael Jackson, si riapre il caso sulle molestie sessuali

Michael Jackson, si riapre il caso sulle molestie sessuali

Sotto processo le società di Michael Jackson, dopo che due uomini hanno dichiarato di aver subito abusi sessuali.

Gli storici accusatori di Michael Jackson, Wade Robson e James Safechuck, tentano un’altra volta di fare causa alla MJJ Productions e la MJJ Ventures, le due società del cantante ora in mano ai suoi eredi. Il caso coinvolge i dipendenti delle aziende, accusati dai due di aver coperto gli abusi da loro subiti quando avevano 7 e 14 anni.

Michael Jackson

Il processo contro le società di Michael Jackson

Come riferisce il New York Times, Wade Robson e James Safechuck tornano in tribunale per dimostrare la colpevolezza di Michael Jackson. Dopo esser state rigettate nel 2017 per aver superato i limiti di prescrizione in California, le cause dei due hanno ottenuto l’approvazione da parte della Corte d’Appello della California a trascinare in tribunale le due società del “Re del Pop”.

Dopo la firma di una nuova legge del 2020 in California, la prescrizione per accuse di abuso sessuale è stata estesa. La causa è stata nuovamente respinta nel 2021, ma adesso è stata stabilita l’idoneità di portare in giudizio le due società. Gli accusatori ritengono che i suoi dipendenti siano responsabili di un favoreggiamento, ribaltando quindi la sentenza del primo processo.

Le accuse

James Safechuck ha dichiarato di essere stato abusato da Michael Jackson in una stanza d’albergo a Parigi nel 1988, a soli 10 anni. Michael avrebbe detto a Safechuck “che avrebbe cambiato la sua vita mostrandogli come masturbarsi”. Quindi il cantante “cominciò a fargli vedere come si fa e poi fece provare a Safechuck”.

“Dal 1988 al 1992, Jackson ha abusato del querelante centinaia di volte in varie località. Jackson ha ‘sposato’ il querelante con un anello e un documento firmato per fingere che si fossero sposati. Lo ha anche istruito a scambiare ‘dichiarazioni d’amore’ con lui. Avevano sviluppato un legame emotivo molto forte”, si legge nelle documentazioni. Anche uno dei manager del personale di Neverland sostiene di aver assistito a diversi episodi sospetti.

“Michael è innocente”

“Un’azienda che facilita gli abusi sessuali verso minori da parte di uno dei suoi impiegati non è esente dal dovere di proteggere quei bambini semplicemente perché è di proprietà esclusiva dell’autore dell’abuso”, dichiarano Robson e Safechuck.

Le due società però, tramite l’avvocato Jonathan Steinsapir, hanno rilasciato una dichiarazione che dice: “Siamo fortemente convinti che Michael sia innocente e che queste accuse siano arrivate solo anni dopo la morte di Michael da uomini alla ricerca di soldi“.

La difesa sostiene che le due società appartenenti a Michael Jackson non avevano l’autorità per supervisionare l’artista, né per gestire il suo comportamento.

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