Migranti, Matteo Salvini difende la linea dura: le dichiarazioni del ministro
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Direttore: Alessandro Plateroti

Sea Watch e Diciotti, Salvini non molla: la nostra linea paga, porti chiusi

Matteo Salvini

Con il caso Sea Watch ormai alle spalle e le discussioni della Giunta Immunità del Senato appena iniziate, Matteo Salvini ha difeso la sua linea dura assicurando che in Italia i porti restano chiusi alle imbarcazioni irregolari.

Arrivati ormai a una risoluzione del caso Sea Watch, con le quarantasette persone a bordo dell’Ong che saranno accolte da otto paesi europei, il ministro dell’Interno Matteo Salvini, alle prese con il caso della nave Diciotti, è tornato a difendere la sua linea politica.

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Sea Watch
Fonte foto: https://twitter.com/SeaWatchItaly

Migranti, Matteo Salvini: la linea dura paga

Il numero uno del Viminale, che si presenterà alla Giunta Immunità del Senato nei prossimi sette giorni, ha già anticipato la sua posizione politica: la linea dura paga e non si cambia.

Grazie al pugno duro sul caso della Sea Watch, ha sottolineato Matteo Salvini, l’Unione europea è stata costretta a prendere posizione e a muoversi ascoltando il governo italiano.

Fino a ieri l’Europa se ne fregava, guarda caso nelle scorse ore la Commissione europea ha cominciato a muoversi, la Germania ha offerto disponibilità: vuole dire che la nostra linea paga“,aveva dichiarato Salvini ai microfoni di La7.

Matteo Salvini
Fonte foto: https://www.facebook.com/salviniofficial

Caso Diciotti, Salvini: Sui barconi si infiltrano spacciatori, delinquenti, terroristi

Il vicepremier leghista ha poi parlato dei risvolti del caso Diciotti, con la Giunta che ha aperto le discussioni invitando Salvini a presentare una memoria difensiva. Il ministro dell’Interno ha fatto sapere di essere intenzionato a recarsi personalmente di fronte ai 23 della Giunta per giustificare la sua decisione.

Il Senato e gli italiani devono decidere se sto facendo qualcosa che è nell’interesse del popolo italiano o no. Ci sono segnalazioni precise che sui barconi si infiltrano spacciatori, delinquenti, terroristi. In Tunisia ci sono almeno 3mila combattenti islamici. Ad ogni barcone che arriva in Italia illegalmente dirò di no. Se per qualche magistrato è sequestro di persona per me è difendere i confini del mio Paese”.

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ultimo aggiornamento: 31 Gennaio 2019 10:37

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