Migranti picchiati dalla Guardia Costiera libica, il video pubblicato da Sea Watch sui propri canali ufficiali.
Migranti picchiati dalla Guardia Costiera libica e costretti a tornare indietro: la denuncia arriva da Sea Watch che ha condiviso un video nel quale si vede un uomo che picchia alcune persone che si trovano su un gommone in mare.
Migranti picchiati dalla Guardia Costiera libica, il video di Sea Watch
“Ecco come si svolge un’intercettazione della cosiddetta guardia costiera libica. Persone in pericolo picchiate e costrette con la forza a tornare nell’inferno da cui fuggivano. Oggi l’equipaggio di #SeaWatch4 ne è stato testimone e ha documentato i fatti con queste immagini“, si legge nel post condiviso su Twitter dalla Sea Watch.
Nel video si vede una motovedetta che naviga vicino ad un gommone. Proprio sul gommone c’è un uomo che, dalle immagini, sembra picchiare alcune persone che si trovano sulla piccola imbarcazione.
Ecco come si svolge un'intercettazione della cosiddetta guardia costiera libica.
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) April 30, 2021
Persone in pericolo picchiate e costrette con la forza a tornare nell'inferno da cui fuggivano.
Oggi l'equipaggio di #SeaWatch4 ne è stato testimone e ha documentato i fatti con queste immagini. pic.twitter.com/rZiREGmSF0
Le dichiarazioni di Mario Draghi durante la visita in Libia
Nel corso della sua visita in Libia, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato anche dei salvataggi operati dalla Guardia Costiera libica scatenando le polemiche di una parte dell’opinione pubblica.
“Sul piano dell’immigrazione noi esprimiamo soddisfazione per quello che la Libia fa nei salvataggi e, nello stesso tempo, aiutiamo e assistiamo la Libia”, aveva dichiarato Draghi.
Le polemiche nascono dal fatto che la Libia è considerata come un Paese poco sicuro per i migranti. In molti fuggono proprio dai campi di prigionia presenti in Libia. Molti hanno denunciato le violenze della Guardia Costiera libica mostrando i segni delle torture che presentano sul corpo.
Roberto Saviano ad esempio in diverse occasioni ha denunciato le violenze perpetrate dagli uomini della Guardia Costiera libica e dopo le dichiarazioni di Mario Draghi in Libia ha voluto scrivere una lettera aperta al premier, pubblicata sul Corriere della Sera.
“Presidente, anche sui centri di detenzione in Libia abbiamo informazioni dettagliate da fonti affidabilissime. Esistono almeno due tipi di lager: quelli ufficiali, nei quali vige il lavoro forzato, dove migranti che non hanno commesso alcun reato sono detenuti e trattati come criminali e schiavi. E poi ci sono i lager non ufficiali, veri e propri luoghi di tortura; qui i migranti vengono maltrattati a scopo estorsivo, venduti, picchiati, stuprati e uccisi”, si legge nella lettera aperta di Saviano a Draghi.