Migranti e processi, la risposta di Salvini a Toninelli (e Di Maio)

Migranti e processi, la risposta di Salvini a Toninelli (e Di Maio)

Matteo Salvini e la risposta a distanza a Danilo Toninelli: Abbiamo condiviso tutte le decisioni, anche i processi.

Ospite a Dimatedì, il leader della Lega Matteo Salvini è tornato a parlare della questione migranti rispondendo a Toninelli, il quale aveva criticato il vicepremier leghista facendo sapere di non vivere come un vanto il fatto di essere indagato per sequestro di persona per quanto riguarda i fatti della Sea Watch 3.

Migranti, il messaggio di Salvini a Toninelli (e Di Maio)

Matteo Salvini ha voluto ricordare a Toninelli (ma anche a Luigi Di Maio) che fino a questo momento tutte le decisioni sulla gestione dei migranti sono state prese in armonia e in accordo tra i ministri competenti. Non ci sarebbe quindi alcun motivo per vergognarsi di fronte a un’accusa anche se dura come quella per sequestro di persona, rivolta dalla Procura di Siracusa a Salvini, Di Maio, Conte e allo stesso Toninelli.

fonte foto https://www.facebook.com/salviniofficial/

“Sui porti e sui migranti fino a oggi io, Toninelli e Di Maio abbiamo condiviso tutte le decisioni, e anche i processi, ha voluto sottolineare Salvini, chiarendo come anche il Movimento Cinque Stelle abbia condiviso le sue decisioni prime del cambio di rotta di Di Maio, che, seguito da Trenta e dallo stesso Toninello, ha criticato e condannato la politica dei porti chiusi.

Migranti, il piano di Matteo Salvini per fronteggiare l’emergenza

Matteo Salvini ha poi voluto illustrare il suo piano per fronteggiare l’emergenza migranti anche con l’aiuto dell’Europa, chiamata ad assumersi le proprie responsabilità.

Occorre coinvolgere l’Europa e lavorare per la pace ma da ministro dell’Interno difendo la sicurezza degli italiani, ci sono 500 terroristi dell’Isis nelle carceri libiche, se ne scappano alcuni e salgono sul primo barcone impedire l’arrivo dei barche e barchette e’ ancora piu’ importante.

Al momento fortunatamente ci sono scontri e non guerra. Non si arriva senza permesso, se ho il rischio che arriva un terrorista non do l’autorizzazione allo sbarco neanche a un barcone”.

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