Milan, la difesa è quella delle grandi occasioni: come si fa a parlare di mercato non mirato?
Partiamo dall’insindacabile verità che, con tutto il rispetto, nelle gare ufficiali affrontate dall’inizio della stagione i rossoneri non hanno ancora affrontato avversari ostici. L’unico che, vista la storia recente, avrebbe in effetti potuto impensierire la banda Montella era il Crotone, piegato dall’ottimo inizio dei rossoneri e dal VAR che non perdona. La superiorità numerica e il vantaggio ottenuti nei primissimi minuti di gioco hanno fatto il resto.
Dopo la doverosa introduzione non possiamo non soffermarci sulla difesa del Milan, uno dei reparti più convincenti dall’inizio di quest’anno calcistico.
Milan, la difesa finalmente sorride
Non bisogna essere necessariamente tifosi del Diavolo per rendersi conto che negli ultimi anni il reparto arretrato è stato forse il principale tallone d’Achille della compagine rossonera, e non solo per i meccanismi di gioco. Grazie a Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli il Milan ha in casa due terzini in grado di coprire, correre e crossare, caratteristiche che in un solo giocatore non si vedevano da un po’. Grazie all’insistenza di Montella pè poi arrivato anche Leonardo Bonucci al Milan, uno dei difensori centrali più forti almeno nel panorama nazionale. A questi si aggiunge Musacchio, uno che, accolto da una buona dose di diffidenza, ha dimostrato fino a questo momento un potenziale notevole.
Alla luce dei fatti resta viva una domanda: come si fa a dire che il Milan non ha fatto un mercato mirato?