L’ex bomber del Milan Marco Simone parla dello sgarbo subito da Leonardo: prima scelto per allenare la squadra B, poi scartato senza spiegazioni
Parole durissime, quelle pronunciate dall’ex attaccante rossonero Marco Simone. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, l’attuale allenatore del Ratchaburi Mitr Phol (campionato tailandese) ricorda l’inizio dello scorso anno, quando il progetto squadra B naufragò al Milan senza spiegazioni.
Simone: “Leonardo si è comportato male con me”
“Dopo quei fatti, io e il mio staff siamo rimasti senza lavoro per 6 mesi. Avevo ricevuto altre 5-6 proposte anche meglio pagate, ma le rifiutai per l’orgoglio di tornare al Milan. Non chiesi io di tornare al Milan, ma in quel caso fu Gattuso che fece il mio nome: per Rino ero l’ideale“.
“Rimasi con il mio staff una settimana in hotel ad aspettare Leonardo, il quale non si presentò mai. Una mancanza di rispetto assoluta. Lui sarà anche Leonardo, ma io qualcosa al Milan l’ho vinta. Lui si comportò male perché il progetto della seconda squadra non lo guardò nemmeno. Si giustificò tirando in ballo il FPF, ma era già stato messo tutto a bilancio. Maldini, invece, era entusiasta del progetto. Così facendo Leonardo ha mancato di rispetto a tutto il Milan e causato la retrocessione della Primavera“.
Simone: “Non capisco come Maldini abbia supportato Leonardo”
“Fin quando c’è stato Leo, Paolo lo ha supportato e non capisco come questo sia potuto accadere. Maldini è il Milan ed è lui che deve decidere. Lui come subalterno di Leonardo è fantascienza, il mondo che va al contrario. Lui deve fare esperienza al comando: ora è al posto giusto“.
Su Boban: “Un altro grande campione. Ha tanta esperienza, lo sento spesso. Massimo rispetto per la sua straordinaria cultura. Sono contento che il Milan sia guidato da loro due. Loro sì che metteranno il Milan davanti a sé stessi. Con Boban avevamo una grande intesa, senza peli sulla lingua. Era un grande artista dentro e fuori dal campo. Ha fatto un lavoro straordinario”. Chiosa finale su Gattuso: “Doveva restare anche se c’erano dei rischi. La gente capisce bene di chi sono le colpe in certi casi“.