Milan, Maldini: “Ereditata situazione difficile. Io e Boban garanzia di competitività. Berlusconi? Inelegante…”

Milan, Maldini: “Ereditata situazione difficile. Io e Boban garanzia di competitività. Berlusconi? Inelegante…”

Il direttore tecnico Paolo Maldini ha parlato dell’attuale momento del Milan, garantendo un ritorno alla competitività del passato.

Paolo Maldini, direttore tecnico del Milan, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport 24. L’intervista completa andrà in onda tra poche ore. Di seguito alcuni stralci.

Momento delicato

E’ delicato ma fa parte di una fase di crescita del club, tre cambi di proprietà in pochi anni hanno minato questa squadra. Il cambio di allenatore non ce lo aspettavamo ma è una decisione che abbiamo preso, a malincuore, condivisa col club. Abbiamo preso un allenatore con concetti molto forti per aiutare una squadra giovane. Una decisione così è meglio prenderla ad inizio stagione che a metà quando ormai è andata“. Così Maldini sull’attuale momento del Milan.

Pesante eredità

Abbiamo ereditato un club con un grave passivo, abbiamo fatto un mercato a zero, siamo stati banditi per l’Europa anche per le gestioni precedenti. Il cammino è difficile. I tifosi e chi guarda il Milan hanno un’idea più completa di quello che si vive qua“.

Fonte foto: https://www.facebook.com/ACMilan

In tandem con Boban

Sul lavoro da direttore tecnico: “Sono convinto del mio lavoro, sto facendo al mio massimo, la mia permanenza come quella di tutti sarà legata ai risultati“.
Con Boban per il ritorno al successo: “Ci vuole tempo, la mia storia è pesante. Il fatto che ci sia Zvone con me fa capire che non vogliamo tornare a quel livello tra dieci anni. La nostra presenza dovrebbe dare una garanzia per un rientro in determinati livelli in tempi accettabili. Se l’idea è di tornare competitivi tra quindici anni non saremo sicuramente quelli a capo della direzione sportiva“.

Maldini e le parole di Berlusconi

Su Berlusconi: “Un grandissimo presidente, il migliore che potessi avere. E’ una persona a cui voglio bene. La sua tendenza a fare spesso le battute lo rende inelegante, ma l’affetto per lui rimarrà sempre immutato“.

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