Le denunce sono arrivate a 20 soggetti, accusati di diffamazione di natura antisemita contro la senatrice Liliana Segre.
Dopo l’ultimo boom di diffamazioni ricevute online, la senatrice Liliana Segre si presentò nei mesi precedenti in caserma dai Carabinieri con ben 24 denunce. Al centro della scena i messaggi di odio e di natura antisemita contro la senatrice. Sono i venti denunciati dai carabinieri di Milano, tra cui Chef Rubio, un oncologo, alcuni impiegati, e altri disoccupati.
Fu proprio Liliana Segre a sporgere denuncia il 6 dicembre del 2022 presso il comando di via Moscova, dopo avere letto post e commenti diffamatori rivolti a lei, tra ottobre e dicembre dello scorso anno. I messaggi, ricevuti sui social o anche per email, erano soprattutto di natura diffamatoria e di carattere antisemita, contenenti auguri di morte.
I messaggi diffamatori
I messaggi incriminati facevano prevalentemente riferimento alla religione e all’odio antisemita. Alcuni di questi erano commenti di risposta alla Segre contro la sua posizione favorevole ai vaccini anticovid. Più tardi si sono intensificate le minacce aggressive.
Aveva già avuto scontri con i no vax in precedenza, ai quali Liliana aveva risposto: “La vita mi ha insegnato a essere libera e senza paura nonostante io sia la più vecchia d’Europa obbligata alla scorta per tutti gli insulti e gli improperi e le minacce di morte che mi vengono fatte anche perché sono vaccinata, e non sono una no vax”.
Successivamente, poi, la senatrice a vita ha iniziato a ricevere molti messaggi ed email a lei indirizzati, con minacce a auguri di morte, spesso di natura antisemita. Tra gli indagati, sono state accusate venti persone per diffamazione via web con l’aggravante della discriminazione etnica o religiosa.
Chi sono i colpevoli?
Sono mediamente soggetti tra i 21 e i 74 anni, ma la maggior parte sono quelli tra i 60 e i 70 anni, seguiti dai 45-50enni. Quattro di loro sono calabresi, tre veneti, tre piemontesi e tre laziali, mentre uno solo è di Milano (un artigiano di 37 anni). Alcuni disoccupati e impiegati, poi anche assicuratori, un mediatore creditizio, due medici tra cui un oncologo. Ci sono anche tre donne: un’infermiera, un’impiegata e una disoccupata.
Uno di loro, un 47enne di Pietrasanta, ha una denuncia del 2014 per manifestazione a favore del disciolto partito fascista. L’unico personaggio noto è invece Chef Rubio, al secolo il Gabriele Rubini ex giocatore di rugby con un passato in tv, che replicò alla senatrice parlando di “silenzi assordanti”.
In un post su Twitter disse: “Chiedere a Liliana Segre di denunciare i crimini della colonia d’insediamento israeliana e dell’esercito nazista che da 74 anni porta avanti la pulizia etnica del popolo nativo palestinese (semita) sarebbe incitare all’odio? I silenzi di parte sono odio, non chi resiste”.